Il legale della pattinatrice rigetta le accuse: “Era all’oscuro delle cose, il suo non può essere favoreggiamento”
“Carolina è stupita da questa ricostruzione, ma determinata a dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitati”. All’indomani del deferimento della Procura antidoping del Coni, l’avvocato di Carolina Kostner, Giovanni Fontana, ribadisce a RaiNews24 la linea difensiva della pattinatrice che ora si trova a Dallas per un’esibizione. “Le incongruenze di cui è accusata – dice il legale – rispetto alle dichiarazioni di Schwazer sono solo ricordi diversi, assolutamente ininfluenti.
Era all’oscuro delle cose, il suo non può essere favoreggiamento”. Ribadito che la sua assistita non era a conoscenza del contenuto delle fiale che Schwazer conservava in frigo (“Erano dentro una scatola di vitamine, avrebbe dovuto farle analizzare”), l’avvocato Fontana si è detto convinto che la norma che prevede sanzioni più pesanti per chi provoca il doping rispetto a chi lo pratica non sia applicabile alla pattinatrice: “Si riferisce – la sua tesi – a chi costruisce o fa parte di un disegno criminoso, e qui invece non c’era alcuna alcuna volontà di favoreggiamento. Lo ha coperto per amore? Anche il codice penale non punisce un familiare che non denuncia…”.
LE IMPUTAZIONI — Le norme in base alle quali è stato chiesta per la Kostner una squalifica di 51 mesi sono l’articolo 2.8 del Codice Wada che riguarda il “somministrare o tentare di somministrare una sostanza vietata o un metodo vietato, contribuire, incoraggiare, agevolare, istigare, coprire qualsiasi tipo di complicità circa una violazione delle Norme o qualsiasi altro tentativo di violazione”. Il “favoreggiamento” prevede 4 anni di squalifica. L’articolo 3.3, riguarda invece l’omessa denuncia dell’incontro fra Schwazer e il dottor Ferrari, “inibito” dal sistema sportivo italiano e radiato negli Usa per il caso Armstrong.