Nel running, così come nelle altre discipline sportive di resistenza, il corretto allenamento deve prevedere una combinazione di esercizi mirati al potenziamento e al condizionamento muscolare.
Il podista deve potenziare i muscoli coinvolti nella corsa che, per la sua tipicità, può portare a un loro indebolimento. Tale azione è atta a ottimizzare la reattività muscolare per consentire di superare gli sforzi inerenti a bruschi cambi di fatica e di ritmo. Il condizionamento muscolare, invece, ha la finalità di abituare l’atleta a una biomeccanica di contrazione “pliometrica”: in altre parole, attraverso gli esercizi di Total Body Conditioning, il runner si allena a reggere la tensione della contrazione muscolare.
Detto allenamento si ottiene con un training sull’energia molecolare ATP (“adenosin-trifosfato”), la cui tipologia dipende dall’entità di tensione a cui vengono sottoposti i muscoli interessati dall’azione (principalmente, quelli della parte anteriore e posteriore delle cosce, gli “stabilizzatori del tronco” e il “tricipite surale”).
Il runner dovrà combinare degli esercizi di: attività aerobica, per equilibrare il consumo energetico e reintegrare le sostanze che lo alimentano, attraverso l’immissione di ossigeno in fase di sforzo, in modo tale che avvenga la sintesi degli acidi grassi e dei glicidi; attività anaerobica “lattacida”, al fine di aumentare la resistenza muscolare sottoposta a tensione costante e a lunga durata.
L’allenamento del Body Conditioning può avvenire con due metodologie: “a carico naturale”, ossia con esercizi a corpo libero; “con sovraccarico”, vale a dire con l’uso di pesi o manubri. Oltre all’aumento della resistenza alla tensione, l’obiettivo di tale training è anche quello di migliorare lo stato nutrizionale (“trofismo”) dei muscoli che vengono azionati per mantenere una corretta postura.
Il team di RunningMania