Probabilmente qualunque runner, nel corso di una gara o di un allenamento, si è trovato a pensare di non poter andare oltre, di non farcela più e si è lasciato vincere dalla fatica, fermandosi per trovare un po’ di sollievo.
La fatica per coloro che praticano sport di resistenza è uno stato non solamente fisico ma anche mentale che si manifesta durante lo sforzo e la sua funzione è quella di proteggere l’organismo dall’eccessivo stress che l’attività fisica sta procurando. In sostanza, la fatica è una sorta di medaglia che presenta due faccia: da una parte un meccanismo di difesa, dall’altra è un limite per le prestazioni di un corridore.
Per poter rendere al meglio durante uno sforzo, la chiave non è evitare la fatica ma capire come gestirla ed imparare a farlo, evitando di gettare la spugna e diventando così più forti della fatica stessa. Ai più potrebbe sembrare paradossale, ma l’accorgimento migliore per diventare più forti della fatica è quello di non presentarsi ad una corsa in condizioni fisiche ideali. Che cosa significa? Gran parte dei runners approcciano le gare o gli allenamenti più impegnativi ben riposati e freschi, senza aver percorso neppure un metro di corsa nei giorni precedenti. Questo atteggiamento, sulla carta corretto, risulta controproducente poiché è proprio l’allenamento alla fatica a consentire di superarla, ovvero bisogna abituarsi a tollerare il senso di affaticamento. Gli allenamenti migliori, poi, non sono quelli effettuatu in condizioni ideali, bensì quelli che in gergo vengono definiti “imperfetti“, vale a dire gli allenamenti affrontati senza aver totalmente smaltito l’affaticamento e la stanchezza delle sedute precedenti. Soltanto in questo modo si può incrementare la resistenza e diventare più forti della fatica.
Il team di RunningMania