Shoes Running

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Cerchiamo se pur difficile di esaminare la scarpa in tutto e per tutto, la scarpa si divide in tre parti principali: suola, intersuola, tomaia.

Suola:

La suola o battistrada è la parte che sta a diretto contatto con il terreno, essa è composta da una mescola di gomme con vari intarsi proprio come le gomme delle auto per esempio, ogni casa propone una differente composizione per adattarsi meglio al terreno ed avere la migliore aderenza possibile per i vari sport praticati, ed ai vari terreni su cui deve essere usata. Nella scarpa da running possiamo trovare delle suole con tacchetti più incisivi per lo sterrato e meno incisive per asfalto, a differenza delle scarpette da atletica dove si usano anche le scarpette chiodate.
Una buona suola ha presente ormai nella zona dell’avampiede i così detti intagli di flessione che permettono nell’ ultima fase della rullata una migliore mobilità dello stesso, nella zona centrale cioè la parte mediale, la suola in alcuni modelli addirittura è assente, lasciando spazio all’intersuola o hai supporti termoplastici, questo per ridurre il peso della scarpa.
I supporti termoplastici creati principalmente da adidas con il sistema torsion, permette al piede durante il passaggio del carico da tallone ad avampiede di avere un appoggio più stabile possibile, mi spiego, consideriamo la rullata del piede in corsa, il tallone toccherà un punto del terreno chiamato A e l’avampiede ovviamente toccherà un punto diverso chiamato B, se il terreno non è regolare (buche, mancanza di asfalto, strada dissestata) potrebbe essere che i punti di appoggio B e A non siano allo stesso livello, se la suola fosse intera in questo passaggio il runner sentirebbe delle oscillazioni e quindi instabilità, il supporto termoplastico mantiene il più possibile indipendente il movimento del tallone da quello dell’avampiede, migliorando l’adattabilità sul terreno e quindi la stabilità.
In molte buone suole nel tallone come anche nell’avampiede nei punti di grande impatto la mescola di gomme ha una buona percentuale di carbonio, sostanza molto più resistente di altre, la troviamo sempre nella parte di primo impatto del tallone e nella zona dei metatarsi.

 

Intersuola:

L’intersuola è la parte centrale della scarpa, essa è posta tra la suola e la tomaia, le case costruttrici concentrano gran parte delle loro ricerche e dei loro sforzi proprio per migliorare questo elemento dove risiede tutto il cuore della scarpa. Infatti nell’intersuola vengono inserite tutte le moderne tecnologie in merito all’ ammortizzazione e a fattori di controllo del movimento.
L’intersuola è composta da gomme chiamate in base al processo di costruzione phylon o eva, (etil vinil acetato) la gomma non è compatta, in realtà se la toccate è un po’ morbida perché all’interno contiene delle porosità dove risiedono particelle d’aria, infatti l’intersuola nelle scarpe da ginnastica a basso costo da solo già mantiene un discreto coefficiente ammortizzante.
All’interno cosa troviamo:nei modelli più tecnici vengono inseriti nella zona tallonare e nella zona mediale dell’intersuola gli ammortizzanti, le case costruttrici di differiscono principalmente proprio per la filosofia dei propri materiali ammortizzanti, nessuno usa gli stessi sistemi, questo per farvi capire che è proprio in questo contesto che si sfidano realmente.
Nike usa l’air, air zoom, il duralon spesso presente anche nella suola, adidas usa l’adiprene e l’adiprene plus, asics il famoso gel, mizuno il sistema wave, sauconi il sistema grid reebook dmx,hexalite ed altro ancora.
Tutti studi fatti proprio per migliorare due parametri fondamentali della scarpa, uno dipendente dall’altro, ammortizzazione e reattività. Cosa sono ammortizzazione e reattività. Un materiale che in senso assoluto ammortizza è un materiale che assorbe un urto incamerando tutta l’energia che riceve, per rendervi conto facciamo un esempio molto pratico, immaginate di far cadere una biglia di ferro sulla sabbia, al momento della caduta la biglia affonderà senza rimbalzare, questo perché il fattore di ammortizzazione è pressochè massimo, se la si fa cadere invece in una superficie dura questa anche se per un inezia sussulterà rimbalzando, questo perché il fattore ammortizzante sarà vicino allo zero e quindi l’energia nata dall’impatto con il suolo tenderà a ripercuotersi sulla biglia stessa, questo effetto si definisce come reattività.
Da questo esempio si evince che l’ammortizzazione è inversamente proporzionale alla reattività, più un corpo ammortizza e meno è in grado di restituire energia (corpo meno reattivo), meno un corpo ammortizza è più l’energia creata verrà restituita (maggiore reattività).
Nei sistemi ammortizzanti delle scarpe che vengono studiati si cerca di migliorare sempre più la resa di questi due fattori importantissimi, l’ammortizzazione che serve per diminuire l’eccessivo carico sul punto di impatto del piede (pari a tre volte il peso del corpo) e la restituzione da parte degli stessi materiali dell’energia ricevuta per favorire durante la rullata soprattutto in fase di spinta più energia possibile al corridore, cercando di diminuire lo stress muscolare e i carichi a danno dell’apparato scheletro muscolare.
Ecco perché correre sulla sabbia è estremamente stancante, quando poggiamo i piedi l’ammortizzazione è massima e per eseguire il passo successivo non ricevendo alcuna spinta dal basso dobbiamo fare affidamento esclusivamente sulla forza muscolare delle gambe sovraccaricando il nostro corpo. Nelle scarpe più tecniche si preferisce applicare materiali più ammortizzanti nella zona tallonare e materiali più reattivi nell’avampiede.
Nell’intersuola si intersecano anche i prima accennati supporti termoplastici che danno leggerezza e maggior controllo, in più le stesse intersuole vengono realizzate con doppie densità, in cosa consiste, le suole con doppia densità hanno all’altezza dell’arco plantare una mescola di gomma più dura, questo per chi ha dei problemi di iperpronazione ed un peso considerevole es. da 85 kg in su. Se l’atleta solitamente compie fasi di allenamento più lunghe della mezzora potrebbe migliorare sensibilmente il controllo del suo movimento.

 

Tomaia:

Le tomaie vengono costruite in modo e con materiali differenti a secondo delle esigenze che caratterizzano ogni attività sportiva, usare una tomaia impropria per lo sport praticato può creare problemi, infatti una cattiva traspirazione in una fase molto intensa d’allenamento porta ad una eccessiva sudorazione del piede, ciò comporta nella maggior parte dei casi il sorgere di piaghe o bolle. Soprattutto se la scarpa in questione è anche un po’ più grande della misura ideale. Vi consiglio in merito a questo di non sottovalutare neanche l’acquisto di un calzino appropriato, evitate i calzini in spugna, questi accumulano il sudore mantenendo bagnato il piede, amplificando ancor più gli effetti prima descritti.
La tomaia è una parte da non sottovalutare per il podista, partiamo dall’allacciatura, esistono scarpe che usano allacciature integrate, i lacci che passano per i fori a sua volta tirano delle fasce proprio integrate nella tomaia che migliorano il senso della calzata, facendo sentire all’atleta che il piede è un tutt’uno con la scarpa. Mille volte anche il corridore più convinto al momento di allacciarsi la scarpa una volta calzata prende le estremità dei lacci e li tira a sé per poi fare il nodo, sbagliatissimo!!
Prima di tirare le estremità bisogna tirare i lacci partendo dall’inizio, dalla punta pian piano salendo fino alla caviglia, solo in questo modo la tomaia sarà aderente in modo corretto al collo del piede. Se si tirano solo i lembi dei lacci per avere la sensazione di aderenza tenderete a serrare troppo il collo del piede sulla caviglia ostruendo i vasi sanguigni fondamentali che irrorano il piede, causando torpore del piede, mancanza di sensibilità, piedi freddi.
Le tele con cui sono create le tomaie possono essere leggerissime per gli sport che praticano un movimento unidirezionale come la corsa, in questo caso per il podista una scarpa che presenta del nylon mesh a nido d’ape ben largo migliora la traspirabilità del piede.o importante. Esistono tomaie anche in clima-fit (per mantenere la temperature del piede costante) oppure in goretex per renderlo impermeabile. In altri sport dove il movimento è multi direzionale come il calcio ,il tennis, il basket,il volley, vengono studiate tomaie differenti con materiali sintetici in alcuni casi molto più resistenti per sopportare le eccessive sollecitazioni.

 

Soletta:

Non sottovalutiamo l’importanza della soletta, oggi giorno vengono sempre più curate tecnicamente a vantaggio dell’atleta. Esistono solette con un rialzo nella parte mediale in modo da sostenere già dall’inizio l’arco plantare, alcune presentano delle semisfere per stimolare la circolazione e massaggiare la pianta del piede, nella parte inferiore vengono anche integrate nelle zone di impatto del piede (tallone e metatarsi) di gomme con densità differente per migliorare ulteriormente l’ammortizzazione degli impatti. Alcune vengono costruite con materiali in lattice di gomma o con sistemi altamente traspiranti per ridurre anche l’insorgere dei cattivi odori a causa della sudorazione.

www.corriamo.net

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