Chi pratica running deve avere cura del cuore: l’attività fisica è importante, ma anche una dieta sana aiuta a difendersi dai rischi cardiovascolari.
Come insegnano i nutrizionisti e gli esperti di Medicina dello Sport, un vero sportivo non è solo chi ottiene dei risultati e ha una forma fisica invidiabile, ma tutti coloro che seguono un corretto regime alimentare. Non si tratta di una mera dieta, ma di uno stile di vita consigliabile agli amanti del running e a chiunque voglia davvero intraprendere delle buone pratiche anche a tavola: il cuore, in particolare, andrebbe curato e protetto dal momento che le patologie cardiache e le complicazione vascolari (ictus, trombosi) oggigiorno hanno un’incidenza persino maggiore dei tumori. Vediamo di seguito come i runner possono avere cura di quello che è il motore dell’attività fisica.
CEREALI E FRUTTA: L’IMPORTANZA DELLE FIBRE
Prima di scoprire quali sono gli alimenti amici del cuore, è bene ricordare che la dieta mediterranea costituisce il cardine essenziale di ogni regime alimentare: pur con le necessarie personalizzazioni, questo modello nutrizionale resta il più valido per tutti, sportivi e non. Innanzitutto, sulla tavola del runner non dovrebbero mancare fibre e vitamine. Le fibre dietetiche sono presenti in grandi quantità nei cereali integrali ed assumendo quotidianamente 10-15 grammi di quelle solubili si riduce di quasi il 20% il rischio di infarto. Il principale beneficio è quello di contenere i livelli di LDL (il “colesterolo cattivo”), mentre quelle insolubili aiutano il lavoro dell’apparato digerente. Largo quindi anche a legumi, alla frutta e a tre porzioni al giorno di verdura. Infine, per quanto concerne le vitamine, l’azione della B6 e della B12 (contenute nel pesce e nel pollame) è importante per i vasi sanguigni, dato che abbassa i livelli di omocisteina, un amminoacido responsabile delle complicanze cardiovascolari.
COME COMBATTERE IL “COLESTEROLO CATTIVO”
A proposito del colesterolo, il runner deve sapere che è buona regola consumare cibi contenenti sostanze prive di grassi saturi e che incrementano i livelli dell’HDL (il “colesterolo buono”), come i grassi omega-3: per fare questo è necessario integrare salmone e tonno, oltre che del pesce azzurro, nella dieta. Non solo: gli acidi grassi omega-3 proteggono contro le aritmie che interessano alcuni sportivi, come pure le infiammazioni alle articolazioni, e mantengono entro livelli accettabili i trigliceridi nel sangue. Secondo i dietologi, il consumo di questo pesce dovrebbe avvenire almeno due volte a settimana, accompagnato dall’utilizzo di oli quali quello di semi di lino o di soia.
CADE UN TABÙ: I BENEFICI DEL VINO
Le proprietà anti-ossidanti del vino sono note da tempo: tuttavia, c’è da sempre una certa ritrosia nel proporre questa bevanda di non trascurabile gradazione alcoolica nel planning alimentare degli sportivi. Invece, bere con moderazione riduce del 25% la probabilità di patologie vascolari: l’alcool (grazie alla presenza del resveratrolo, un fenolo) è un valido alleato contro l’ipercolesterolemia e non inficia le prestazioni di chi corre, che sia un amatore o un professionista. La regola aurea è ovviamente quella di concedersi i due bicchieri di rosso (uno solo per le donne) compatibilmente col piano dietetico che il runner sta seguendo.
Il Team di RunningMania