Trail e asma allergica: binomio possibile?

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Chi soffre di asma allergica deve per forza rinunciare al trail? Non è detto: ecco tutto quello che c’è da sapere e alcuni consigli utili per gestire le allergie.

Uno studio recente dell’American Academy of Allergology ha messo in evidenza come la predisposizione genetica alle allergie associata all’esercizio fisico possano comportare un elevato rischio di asma negli atleti. Questa categoria, infatti, è predisposta ad un’iperattività bronchiale maggiore, proprio in funzione dello sport praticato. Gli atleti sicuramente più esposti a possibili allergeni e col rischio di sviluppare asma allergica sono coloro che praticano il trail running, essendo costantemente all’aria aperta.

Cos’è l’asma allergica

L’asma allergica è una patologia di tipo infiammatorio dell’apparato respiratorio, causata dalla presenza di allergeni nell’aria. Nel 90% dei casi si tratta di graminacee, acari e parietaria, a cui seguono pollini e l’epitelio degli animali. È importante sottolineare, però, che non va considerata una patologia invalidante l’attività sportiva. Consultando degli specialisti come un medico dello sport, un pneumologo e un allergologo si possono ovviare e curare i diversi sintomi in maniera specifica, in modo da non avere problemi nella pratica dello sport che si preferisce.

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Conosci la tua patologia

Una delle cause principali dell’asma allergica è l’ereditarietà. Parte dei nostri anticorpi immagazzinano la predisposizione a riconoscere come “nemiche” alcune sostanze. Tuttavia, non è detto che si sviluppino le medesime allergie dei nostri familiari. Per avere una diagnosi e una terapia occorre la valutazione di un allergologo e di un pneumologo.

Le manifestazioni allergiche si verificano soltanto se si viene in contatto con la sostanza identificata dall’organismo come nociva. Gli allergeni sono delle sostanze volatili e una volta che giungono sino ai bronchi causano un insieme di reazioni, lievi o gravi, immediate o tardive, locali o sistemiche. I tempi di reazione vanno dai 5 ai 30 minuti dall’inalazione o dal contatto. Fanno eccezione i pollini: in questo caso la reazione si potrebbe scatenare a fine gara o a fine allenamento.

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I sintomi di una reazione allergica

I sintomi più comuni di reazione allergica sono:

  • Arrossamento della congiuntiva e conseguente prurito e lacrimazione;
  • Tosse secca;
  • Gonfiore al naso, rinite con starnuti a ripetizione e secrezioni fluide;
  • Gonfiore della mucosa;
  • Respiro affannoso, caratterizzato da rantoli o fischi, specialmente in fase di espirazione;
  • Sensazione di “peso” a livello del torace;
  • Disturbi del sonno;
  • Difficoltà nel sostenere un’attività fisica intensa.

Esistono anche i sintomi sistemici che possono essere reazioni cutanee, insufficienza respiratoria e persino shock anafilattico.

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Conosci l’ambiente di allenamento

Se si soffre di allergie, prima di affrontare un allenamento o di iscriversi ad una gara di trail, è necessario considerare alcune caratteristiche ambientali in modo da garantirsi un buon rapporto fra stato di salute e prestazione atletica. È bene, in tal caso, imparare a riconoscere i fattori che possono scatenare l’allergia e i trigger, ossia gli agenti eziologici non allergenici.

Chi soffre di allergie, infatti dovrebbe sapere che:

  • Alcuni allergeni sono stagionali, altri durano l’intero anno;
  • La densità dell’aria ridotta riduce le resistenze delle vie aeree;
  • La pioggia fa diminuire la concentrazione dei pollini, quindi gli allenamenti post pioggia sono l’ideale per chi soffre di allergie;
  • Gli acari della polvere non sopravvivono al di sopra dei 1500 metri;
  • Vento e freddo possono causare broncospasmi, pertanto quando ci si allena in tali condizioni è meglio coprire naso e bocca;
  • Esistono i bollettini pollinici a disposizione persino sul Web facilmente consultabili per chi soffre di allergia ai pollini.

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Consigli utili per un trailer allergico

È importante attenersi sempre alla terapia prescritta dallo specialista. Se si ha un attacco di asma allergico meglio recarsi dal proprio medico e riprendere le attività di allenamento solo quando l’infiammazione è passata. Va da sé che occorre sempre portarsi appresso nello zaino dei farmaci, come ad esempio un inalatore, in caso di attacco d’asma acuto.

Il Team di RunningMania

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