Carne e verdure responsabili per un cattivo riposo. La quantomeno insolita coppia di “imputati” è indicata dai ricercatori della University of Utah, secondo i quali il consumo di alimenti ricchi di ferro prima di dormire provocherebbero alterazioni nel normale ciclo del sonno.
Intervenendo sui ritmi circadiani, spiegano i ricercatori, il ferro contenuto nella carne e nelle verdure influirebbe su alcuni ormoni che regolano il metabolismo, intaccando una serie di importanti prerogative dell’organismo come la gestione del periodo di riposo, della digestione e della stessa assimilazione del cibo nelle 24 ore.
Il ferro agirebbe in particolare stimolando l’orologio biologico del fegato, un’azione normalmente positiva in presenza di normali ritmi circadiani. Queste premesse vengono però a mancare in quei lavoratori impegnati in turnazioni che includono l’attività lavorativa notturna, nei quali sono presenti alcune alterazioni tra il ritmo impostato dal fegato e quello centrale regolato dal cervello.
Elevate assunzioni di ferro in soggetti con alterazioni nel ritmo circadiano del fegato potrebbero sperimentare come conseguenza un aumento indesiderato di zuccheri nel sangue, con l’aumento relativo del rischio di diabete di tipo 2, obesità e tumori. Come ha spiegato l’autrice principale dello studio, la Dr.ssa Judith Simcox:
Il ferro è come il tasto che imposta l’orologio. Scoprire una fattore, come il ferro, che imposta il ritmo circadiano del fegato può condurre a implicazioni per le persone che svolgono lavori con turnazioni.
Quando un lavoratore con turni variabili mangia cibo contenente ferro la notte questo potrebbe esacerbare la mancanza di sincronizzazione tra l’orologio del fegato e quello principale nel cervello.
In virtù della tendenza ad appiattire la variazione circadiani del metabolismo, alti livelli di ferro nei tessuti possono interferire anche con le normali fluttuazioni giorno/notte associate con la salute del sistema metabolico.
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