Da qualche anno a questa parte risultano essere in crescita allergie ed intolleranze di tipo alimentare e gli esperti confermano che la situazione da questo punto di vista è decisamente peggiorata nell’arco degli ultimi trent’anni.
Le statistiche che riguardano il nostro Paese sono ancora più preoccupanti: se nel nord Europa si riscontra nella popolazione un’intolleranza inferiore al 10%, in Italia oscilla fra il 30% e il 40%; per quanto riguarda il glutine, fra celiaci, celiaci non ancora diagnosticati e individui che manifestano sensibilità al glutine si raggiunge quota 5 milioni di persone che si trovano ad avere a che fare con questo tipo di intolleranza.
All’incremento di intolleranze ed allergie negli ultimi decenni hanno contribuito diversi fattori; innanzitutto una scarsa attenzione all’alimentazione durante il periodo di gravidanza: diversi studi moderni nel campo dell’epigenetica hanno dimostrato che il sistema immunitario nel corso della gravidanza può essere alterato e trasmesso dunque ai figli. Non meno importante è il progressivo aumento nell’uso di pesticidi, la contaminazione a livello ambientale ed i ritmi di vita alterati in confronto a qualche anno fa. Nell’arco degli ultimi decenni è cambiata non poco anche l’alimentazione e soprattutto le sostanze contenute all’interno di determinati cibi; ci si ritrova così maggiormente esposti ad allergie ed intolleranze oppure si rischia di scatenarle laddove sono solamente latenti. Per questa ragione non poche persone hanno cominciato ad escludere dal proprio regime alimentare gli alimenti più “rischiosi” dal punto di vista delle intolleranze, vale a dire latte e derivati e cibi con glutine, ritenendoli alimenti poco sani a prescindere dalla loro pericolosità in fatto di intolleranze. La soluzione più indicata in tal senso è richiedere il consulto di un medico, che sappia indirizzare nella giusta direzione. Il “fai da te”, infatti, è molto pericoloso poiché può portare a carenze a livello alimentare.
Il team di RunningMania