Sottovalutare l’importanza della cena è uno degli errori che i runner meno esperti in nutrizione fanno spesso.
In molti, infatti, tendono a pensare erroneamente che sia il pasto meno necessario, quello che all’organismo non serve poiché, dopo la cena, solitamente non si compiono grandi sforzi fisici e, anzi, il più delle volte si finisce direttamente a letto, stanchi per le fatiche di un’intera giornata. E già questo è un grave errore: il pasto serale, infatti, non va mai consumato troppo tardi, ovvero poco prima di coricarsi, bensì almeno due ore prima di andare a letto, per dare il tempo all’organismo di digerire correttamente. La cena del runner – che deve aver luogo almeno quattro ore dopo l’altro pasto principale della giornata, il pranzo – prevede cibi nutrienti, ma non elaborati: sì dunque ai carboidrati, ma sono da evitare le alternative più pesanti, grasse e caloriche come le lasagne o la pizza. Meglio puntare su alimenti ricchi di carboidrati ma poveri di grassi come pasta, riso, patate o lenticchie, da consumare preferibilmente assieme a una dose consistente di verdure crude o cotte (queste ultime all’interno di zuppe, vellutate o minestroni). La cena è il pasto che, con le sue calorie, va a completare l’apporto calorico-nutrizionale fornito dagli altri pasti e spuntini consumati nel corso della giornata, dunque è necessario regolarsi di conseguenza; il secondo piatto a base di carne o pesce, salumi magri o formaggi, deve essere il più semplice possibile, privilegiando cotture alla griglia o cibi lessi. Così facendo, il giorno dopo il runner si sveglierà energico e in forma, non appesantito come accade dopo una cena pesante o tardiva: parola di Anton Krupicka, runner americano tra i più apprezzati al mondo.
Il team di RunningMania