Un nuovo approccio al running alla riscoperta delle funzionalità del piede: si tratta della corsa naturale, trend che sta conquistando sempre più atleti.
Il suo obbiettivo primario è quello di ricondurre i piedi alla loro naturale funzionalità, ostacolata di norma dalle scarpe ammortizzanti molto diffuse fra i runners: è questa la corsa naturale. Ma cosa si intende con questo termine? Correre in modo naturale significa senza condizionamenti, recuperando movimenti e gesti istintivi che col passare del tempo si sono persi. A livello pratico si tratta di una vera e propria rieducazione degli arti inferiori, un percorso a ritroso. Il natural running viene praticato generalmente con scarpe ultraleggere molto minimali come fivefingers o, nei casi più estremi, a piedi nudi.
Molti runner si avvicinano a questa modalità di corsa inizialmente per pura curiosità e spesso ne rimangono conquistati, abbracciandone in toto la filosofia. Correre naturalmente, in particolare a piedi nudi, a contatto diretto col terreno sottostante e con la natura, è infatti un grande ritorno al passato, ai tempi in cui l’uomo viveva in un mondo ben lontano dai diktat della vita civilizzata. Un tema caldo che infiamma da tempo un lungo dibattito fra gli appassionati di running e una strada che sempre più atleti stanno percorrendo ultimamente, come dimostra la crescita del mercato di calzature minimaliste.
Lo scopo principale è quello di riportare l’atto della corsa alla sua biomeccanica originaria. Correre con delle scarpe ammortizzate infatti indebolisce i piedi e influisce negativamente sulla muscolatura e sulla postura. Avere maggior contatto col terreno, soprattutto a piedi nudi, fa sì che giungano più velocemente gli stimoli al cervello e, conseguentemente, al resto del corpo. La pratica del natural nunning, col tempo, fa riscoprire funzionalità motorie dimenticate o mai provate ed i piedi acquistano maggior funzionalità, tra cui anche una migliore termoregolazione, con effetti benefici su tutto il fisico.
Questo “percorso a ritroso” però non è così facile: si tratta di un cammino graduale che richiede molta costanza e pazienza. Come prima cosa si può iniziare indossando le fivefingers, calzature che consentono di avere libere e mobili le dita dei piedi. In questo modo l’appoggio del piede cambia e si utilizza l’arco plantare che, mano a mano, riacquista la sua originale funzionalità. Al contempo i muscoli vengono sollecitati e influenzano la postura, col risultato che si diviene più eretti e stabili. È consigliabile non partire subito con la corsa vera e propria, ma provare prima con delle passeggiate, meglio ancora se sull’erba.
I benefici maggiori legati al natural running sono sicuramente una minore incidenza di talloniti e di danni ai tendini e ai muscoli. Molti runner convertitisi alla corsa naturale la descrivono come una rinascita vera e propria, un percorso attraverso la quale hanno acquisito una consapevolezza maggiore dei propri mezzi e sono divenuti padroni del proprio corpo, in armonia con la natura. Inoltre, con un piede più funzionale e forte si può ottenere un miglioramento delle performance sportive poiché anche il gesto atletico diviene di conseguenza più efficiente. Tuttavia la tecnica non è semplicissima da apprendere ed occorre circa un anno per vedere miglioramenti nelle prestazioni.
Il Team di RunningMania