Più mite della richiesta la sentenza nei confronti della pattinatrice, accusata di complicità e omessa denuncia nella vicenda legata all’ex fidanzato marciatore. Alla fine del dibattimento la Procura aveva chiesto 2 anni e 3 mesi. L’altoatesina: “Sono amareggiata, andrò fino in fondo”
ROMA – Un anno e quattro mesi di squalifica per Carolina Kostner. Più mite della richiesta la sentenza nei confronti della pattinatrice azzurra al termine del processo sportivo che si è svolto a Roma, allo stadio Olimpico. Il dibattimento sul caso della Kostner era durato circa quattro ore, davanti alla II Sezione del Tribunale nazionale antidoping. Per l’altoatesina, accusata di ‘complicità’ e ‘omessa denuncia’ nella positività all’Epo dell’ex fidanzato e marciatore Alex Schwazer, la Procura antidoping aveva chiesto 2 anni e 3 mesi di squalifica (invece di 4 anni e 3 mesi chiesti al momento del deferimento) in base alle norme del nuovo codice Wada, in vigore dal primo gennaio. La difesa aveva chiesto il proscioglimento. Per la Kostner anche mille euro di multa.
“SONO AMAREGGIATA, ANDRO’ FINO IN FONDO” – La squalifica parte da oggi e scadrà il 16 maggio 2016: è salva quindi la medaglia di bronzo conquistata dall’atleta ai Giochi di Sochi dello scorso anno. Un risultato che invece sarebbe stato cancellato se lo stop fosse partito dalle ammissioni rese alla procura di Bolzano. “Sono amareggiata, mi ritengo innocente e andrò avanti fino all’ultimo grado di giudizio. Andrò fino in fondo”. Questo il commento a caldo della Kostner. “Di più non dico aspettiamo di leggere le motivazioni”, aggiunge la pattinatrice. Sulla stessa linea anche l’avvocato della campionessa, Giovanni Fontana: “Se è più di quello che mi aspettavo? Assolutamente sì, non ci aspettavamo una condanna. Abbiamo citato delle sentenze del Tas che dicono che ci vuole la piena consapevolezza dell’illecito e non c’era nessuna piena consapevolezza. Non ci aspettavamo che venissero smentite setenze precedenti del Tas -aggiunge Fontana- ricorso scontato? Sì, assolutamente”.
IL CASO – La pattinatrice azzurra, presente in aula con i suoi avvocati Giovanni Fontana e Massimiliano Di Girolamo, si è sempre dichiarata estranea alle accuse rivolte. L’ipotesi della Procura è che la Kostner non solo avrebbe mentito agli ispettori Wada permettendo al suo ex fidanzato di eludere i controlli antidoping, ma lo avrebbe addirittura accompagnato all’incontro con un medico inibito, Ferrari. La scusa dell’”ingenuità”, quindi, secondo l’accusa non avrebbe senso. La pattinatrice altoatesina era stata deferita lo scorso 28 novembre dall’Ufficio procura antidoping.