Per quanto un runner sia esperto ed allenato, la fatica è uno spettro sempre pronto a colpire. Esistono, fortunatamente, alcuni rimedi che permettono di far fronte al problema.
Le cause che portano un runner a provare fatica sono molteplici. Una delle più diffuse è la disidratazione. Si tratta di un fenomeno spesso sottovalutato e che, una volta che i suoi sintomi entrano in azione, risulta molto difficile da combattere. A portare alla disidratazione è la combinazione tra sudorazione abbondante ed insufficiente idratazione durante la corsa. Bere liquidi prima di iniziare l’allenamento non è sufficiente. Il corpo, infatti, è destinato a perdere acqua durante lo sforzo attraverso la sudorazione, meccanismo che entra in gioco per regolare la temperatura corporea. Quando l’acqua presente nell’organismo si riduce eccessivamente, la capacità del sangue di trasferire ai muscoli nutrienti (come glucosio e acidi grassi) diminuisce a sua volta. Allo stesso tempo, il sangue non riesce ad eliminare in modo efficace acido lattico e anidride carbonica.
Chi ha in programma di svolgere un’uscita intensa, pertanto, dovrebbe assicurarsi di bere sia prima che durante l’allenamento. L’acqua è perfetta nei momenti che precedono l’uscita ma, per reintegrare i liquidi persi nel corso dell’allenamento, è meglio optare per bevande energetiche a base di glucosio e sodio. La stanchezza può anche manifestarsi nel corso di uscite di breve durata; questo accade quando tali uscite sono particolarmente intense. In questo caso è la deplezione del glicogeno muscolare a determinarla. È proprio il glicogeno immagazzinato nei muscoli a consentire all’atleta di sfruttare al meglio l’energia derivante dai carboidrati. La diminuzione del livello di glucosio porta ad una conseguente riduzione dell’energia, anche a livello nervoso.
I runner abituati ad affrontare competizioni di lunga durata, solitamente compensano l’insufficiente glucosio ricorrendo a bevande, gel e barrette energetiche.
All’inzio di questo articolo è stato nominato l’acido lattico; quanto quest’ultimo si accumula nelle gambe, è inevitabile provare una sensazione di stanchezza.
Il fatto di rimanere nei muscoli, anziché venire eliminato, porta i muscoli stessi a non riuscire più a rispondere prontamente agli sforzi. Sarebbe necessario (ma non sempre è possibile, ad esempio nelle gare) permettere ai muscoli di rilassarsi per qualche istante. Così facendo, il sangue riuscirebbe a veicolare via il lattato, fornendo ai tessuti l’ossigeno essenziale per rendere efficace il metabolismo aerobico.
Un’ultima tipologia di stanchezza che può colpire i runner è quella mentale. Pur non avendo un’influenza diretta sui muscoli, ha la capacità di ridurre il rendimento fisico. Alcuni studi hanno confermato la correlazione tra il triptofano presente nel cervello e la stanchezza mentale. Quanto l’aminoacido arriva alla testa, infatti, tende a provocare sonnolenza e stanchezza. In questi casi può rivelarsi utile fare uso di integratori contenenti aminoacidi a catena ramificata, sia prima che nel corso dell’esercizio.
Qualsiasi sia la forma di stanchezza provata, per godere al massimo dei benefici della corsa, bisognerebbe evitare l’overtraining, ossia l’allenamento eccessivo.
Il Team di RunningMania