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La corsa come filosofia di vita

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Per molti runner, la corsa non è solamente un’attività fisica ma sinonimo di libertà, un modo per lasciarsi alle spalle la quotidianità e anche per mettersi alla prova.

Per alcuni, poi, la corsa è addirittura una filosofia di vita e il legame fra corsa e filosofia è molto più stretto di quanto si potrebbe pensare, dato che fu un filosofo tedesco, Friedrich Nietzsche, ad affermare: “Da quando ho imparato a camminare, mi piace correre“.
Nella visione di non pochi podisti, la corsa è un tipo di attività che serve a rafforzare lo spirito, poiché mentre si corre si osserva la vita in modo diverso; inoltre la corsa è uno strumento con il quale conoscersi maggiormente a fondo, esplorando se stessi e le proprie possibilità. Attraverso la corsa si comincia a fare i conti con quelli che sono i propri limiti, che a volte possono essere superati e altre volte invece no.
Nella corsa – ma il discorso potrebbe essere esteso a molte altre attività fisiche – il corpo è importante, ma la testa lo è almeno altrettanto, poiché senza il giusto appoggio mentale il fisico non sarà mai in grado di superare i suoi limiti. E i limiti che si presentano in una corsa possono essere paragonati a quelli con cui ci si trova a dover avere a che fare anche nella vita, ecco perché, più di altri sport, correre può essere una metafora dell’esistenza, semplice ma al medesimo tempo complessa, con dei traguardi da raggiungere, degli ostacoli da superare e ovviamente anche con cadute che mettono alla prova, per vedere se chi cade sarà in grado di risollevarsi oppure no. Un groviglio di significati che porta molte persone ad amare la corsa come la vita, e sono tanti i runner che vedono nella corsa una maniera di stare al mondo.

Il Team di RunningMania

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