Essere un runner non comporta solamente migliorare le proprie performance ma significa anche sapere come affrontare determinate situazioni. Chi si avvicina alla corsa lo fa, generalmente, con un obiettivo ben preciso, tuttavia per raggiungerlo occorre anche puntare sulla qualità. Ciò significa porre attenzione anche su tutte quelle componenti che possono “trasformarlo” in un runner nel vero senso della parola. Ecco perché, ad esempio, non possiamo trascurare l’alimentazione, la qualità degli allenamenti e i segnali che il corpo ci invia. Sono fattori che vanno osservati con attenzione, opportunamente interpretati e capiti. Per correre in maniera intelligente, quindi, sono necessarie delle regole. Vediamole qui di seguito.
Mai ignorare il dolore
Quante volte abbiamo sentito la frase “No pain, no gain”? Quest’espressione, in realtà, ha fatto più danni di quanto si pensi, in quanto fuorviante e fuori luogo per il running. Non è affatto vero che senza dolore non c’è miglioramento: esso infatti può essere l’effetto di uno stato di sofferenza fisica o il campanello d’allarme per segnalare qualcosa di più serio. In quest’ultimo caso non serve a nulla stressare il fisico ignorandolo e continuando a correre (soffrendo). Prima che il dolore si trasformi in una problematica più grave meglio fermarsi e capire qual è la natura del disturbo.
Fare sempre il riscaldamento
Fase 1: allacciarsi le scarpe; fase 2: correre. Niente di più sbagliato: la giusta sequenza per affrontare una sessione di allenamento deve necessariamente includere il riscaldamento prima della corsa. Questo vale anche quando si ha poco tempo a disposizione per allenarsi. Il warm up è prezioso perché evita fastidiose contratture, danni muscolari seri e altri infortuni che potrebbero minare la nostra condizione fisica, costringendoci poi a degli stop forzati e prolungati. Un esempio di riscaldamento? Si può cominciare camminando per diversi minuti ed aumentare via via la frequenza dei passi. Si possono aggiungere anche allunghi ed inserire dello stretching dinamico. In tal modo il fisico si riscalda, la frequenza cardiaca aumenta e si è nelle giuste condizioni per allenarsi in tutta sicurezza.
Seguire un piano d’allenamento troppo rigido
Siamo d’accordo sul fatto che un piano d’allenamento debba essere ben strutturato, tuttavia un’eccessiva rigidità e rigore alla lunga possono rivelarsi controproducenti per le nostre prestazioni. La parola d’ordine in questi casi è flessibilità, ma anche capacità di autovalutazione. Ad esempio, se la scheda prevede una corsa di 10 chilometri ad un certo ritmo ma non si è in condizioni fisiche ottimali per via della stanchezza, di un’eventuale malanno stagionale o altri problemi è preferibile rimandare ad un altro giorno.
Non fissarsi sui numeri
Bisognerebbe vivere la corsa col giusto atteggiamento psico-fisico, tenendo a mente che lo facciamo perché ci piace e ci fa stare bene. In questo contesto non deve mai mancare una buona dose di divertimento. Ciò significa che non dobbiamo lasciarci sopraffare dall’ansia da prestazione ogni volta che dobbiamo affrontare un allenamento o una gara. I numeri non sono tutto e certamente non rappresentano la verità assoluta in questo caso: non promuovono o “declassano” un runner. Meglio non lasciarsi ossessionare dalle cifre lette sul cronometro, sull’orologio o la smartband: si rischia di incorrere in profondo stress fisico ed emotivo, creando delle false aspettative che possono distorcere la realtà.
Assicurarsi un pasto post corsa
Mangiare qualcosa dopo la corsa aiuta a “rinforzare” quanto fatto di buono durante l’allenamento. Per questo motivo, entro i 45 minuti dal termine della corsa è necessario reintegrare le energie perdute. È sottinteso che non deve trattarsi di cibo spazzatura ma di alimenti sani, ponendo particolare attenzione a proteine e carboidrati, che dovrebbero essere in rapporto di 1 a 3. Ad esempio, se si pesa 75 kg si devono assumere 75 g di carboidrati e 25 g di proteine.
Preparare la gara nei minimi dettagli
Curare la preparazione di una gara in ogni suo aspetto è di fondamentale importanza. È importante arrivare allo start in piena forma, perfettamente riposati e con le gambe “leggere”. È utile, altresì, disporre di un piano tattico e conoscere il percorso alla perfezione. Per fare ciò è consigliabile analizzare particolari come l’altimetria e magari analizzare il tracciato effettuando un sopralluogo qualche giorno prima della gara; questo potrà servire a capirne le insidie e preparare al meglio la propria gestione delle energie lungo i chilometri. Il runner intelligente sa che ha bisogno di avere una visione totale dell’insieme, dalla partenza sino alla linea di finish. Senza mai perdere di vista il suo obiettivo.
Il Team di RunningMania