Maratona: Meucci rientra in Giappone, La Rosa debutta a Treviso

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Il campione europeo di maratona sarà al via, domenica mattina, della 42km giapponese. “Il cronometro non conta, il mio vero obiettivo è crescere come maratoneta”.

La prima domenica di marzo segnerà il ritorno in gara di Daniele Meucci, il campione europeo di Maratona, oro continentale, nell’agosto scorso, in una indimenticabile mattinata zurighese. L’appuntamento, per il pisano dell’Esercito,  è fissato dall’altra parte del globo, a Otsu, in Giappone, dove correrà la Maratona di Lake Biwa Mainichi, prova molto tecnica e solitamente veloce (è una IAAF Gold Label). Otsu, segnalazione statistica, è nota in Italia per essere stata la sede del primato nazionale stabilito, nel marzo 2001 da Giacomo Leone (2h07:52), crono superato poi due volte da Stefano Baldini, fino al 2h07:22 (Londra 2006) dell’attuale record italiano. “La preparazione è andata abbastanza bene – racconta dal Giappone Meucci – anche se nella prima settimana passata in Kenya con il gruppo di Claudio Berardelli, nel Rosa Team, ho subito qualche problema di salute, complice probabilmente anche il lungo viaggio aereo. Un malanno di stagione, in sostanza, che comunque mi ha condizionato nella fase iniziale. Poi le cose sono andate meglio: abbiamo lavorato, io e Ruggero Pertile, in un gruppo di atleti africani di primissimo piano, insieme a più di un maratoneta con personale inferiore alle 2h06”.

MeucciDovendo fare un paragone con Zurigo 2014, le condizioni di forma attuali sono vicine a quelle delle Europei? “Il percorso d’allenamento in realtà è stato diverso. Prima degli Europei, dove ho corso anche i 10.000 metri, avevo fatto parecchia pista, ritmi più veloci. Questa volta, invece, ho lavorato soprattutto sulla distanza; se devo fare un raffronto con lo scorso agosto, sono probabilmente migliorato proprio da questo punto di vista, mentre i ritmi veloci, inevitabilmente, non sono stati curati nello stesso modo”.

Quali gli obiettivi di Daniele Meucci in questo primo appuntamento dell’anno? “Il principale è soprattutto fare esperienza. Per me sarà la prima volta in una maratona di questo tipo, con le lepri che dettano il ritmo in testa dall’inizio: se guardo al mio passato, sia a Zurigo che New York erano state prove uomo contro uomo, mentre a Roma, avevo una lepre solo per me, che gestivo a seconda del momento. Ora sarà diverso, la gara è stata impostata in un certo modo(passaggio a metà vicino a 1h04) e dovrò io regolare il mio ritmo di conseguenza”.

Il cronometro conta meno in maratona, ma certamente aiuta a delineare i connotati di una prestazione. Cosa ci si può aspettare in questo senso?  “Cercherò di finire non lontano dal mio primato personale (il 2h11:08 ottenuto proprio a Zurigo, ndr), provando a stare vicino al gruppo di testa nella prima parte di corsa, senza però eccedere con il ritmo, e nel caso lasciandomi staccare leggermente. Anzi, volevo dire  – aggiunge ridendo – che in realtà il mio obiettivo è fare meglio del mio allenatore, Massimo Magnani, che nella lista all-time di precede di pochi secondi (2h11:02)…”.

Dopo Otsu, il ritorno in maratona sarà al Mondiale di Pechino. “Sì, questa è l’impostazione della stagione, sempre nell’ottica di acquisire esperienze utili, crescere come specialista dei 42 chilometri. Nel mezzo non so ancora cosa farò, ma è chiaro che tornerò anche a correre in pista, tra 5 e 10mila metri, perché quelle distanze contribuiscono alla maturazione anche sul fronte della strada”.

Che tipo di maratoneta è oggi Daniele Meucci? “Sono il campione europeo in carica, è vero, ma non posso dire di essere un maratoneta completo. Devo fare ancora tanta strada”.

La maratona di Otsu di domenica mattina (via alle 12.30 locali) vedrà al via un buon gruppo di specialisti internazionali. Quello maggiormente accreditato è il 24enne etiope Bazu Worku Hayla, un personale di 2h05:25, terzo a Berlino nel 2010 (già in gara a Dubai il 23 gennaio scorso, sesto in 2h07:09). Contro di lui, soprattutto il keniano Eric Ndiema, uomo da 2h06:07 (terzo ad Amsterdam 2011), ma non va ovviamente sottovalutata la nutrita squadra giapponese al via, che vanta ben quattro uomini con primati personali inferiori alle 2h10 (il migliore è Kazuhiro Maheda, 2h08:00).

Marco Sicari

 

L’azzurro, ottavo nei 10.000 agli Europei di Zurigo, domenica alla Treviso Marathon sarà alla partenza della sua prima 42,195 chilometri

LaRosa

Stefano La Rosa è pronto per la sua prima 42,195 chilometri. Domenica primo marzo l’azzurro dei Carabinieri sarà al via infatti della XII Treviso Marathon, la veloce maratona della marca trevigiana con partenza da Conegliano. Nella scorsa stagione il 29enne grossetano – in tutto 29 presenze in Nazionale e otto titoli Italiani – è stato ottavo nei 10.000 metri dei Campionati Europei di Zurigo, posizione ribadita anche nella rassegna continentale di cross di Samokov dove, da migliore degli azzurri, ha trascinato la squadra italiana alla medaglia di bronzo. Ora, dopo una carriera in pista costellata da solide prove su strada e nei cross, La Rosa affronterà per la prima volta la maratona. “Sarà un test interessante – racconta l’allievo di Claudio Pannozzoin vista della stagione estiva che mi rivedrà in pista, sui 10.000 metri. È un programma condiviso mesi fa con la direzione tecnica federale, un momento di passaggio che mi permetterà di tornare sul tartan rafforzato”.

La Rosa ha un PB di 1h02:15 nei 21,097 chilometri, corso nel 2012 alla RomaOstia (in calendario proprio domenica primo marzo), ma ha un passato da buon interprete del mezzofondo veloce, tanto da risultare nella top ten italiana dei 3.000 metri grazie al  7:45.78 corso a Milano nel 2010 (mentre è di 3:40.32 il PB nei 1500). Continua: “La scelta di Treviso è stata eccellente anche per esigenze di calendario. Comunque vada, in primavera, dopo un periodo in altura, tornerò ai 10.000 metri, la distanza su cui vorrei cimentarmi ai Mondiali di Pechino”. Sui 10km in pista l’azzurro vanta un primato personale di 28:13.62 ottenuto nel Palo Alto Payton Jordan (Stati Uniti) nel 2012,  in quella che a livello cronometrico è stata la sua stagione migliore, che l’ha visto arrivare anche a 13:23.58 nei 5.000 (a Walnut). Lo scorso anno, sempre a Palo Alto, ha saputo però confermarsi vicino al PB, 28:19.36. “Arrivo da quella che è stata a tutti gli effetti una buona stagione, conclusa nel migliore dei modi con la medaglia di bronzo a squadre a Samokov. L’ottavo posto in Bulgaria mi ha sorpreso per la facilità con cui è arrivato, e mi conferma che la preparazione per la maratona può aiutarmi a migliorare nelle distanze più corte. Finora è proseguita al meglio: ho ovviamente aumentato i volumi di lavoro, e devo dire che non mi è pesato per niente, anzi. E’ stato un inverno divertente. Credo di essermi preparato a dovere e sono fiducioso, pur sapendo che la prima volta in maratona porta con sé tante incognite”.

Un mese fa, il primo febbraio, intanto ha dato una bella prova di efficienza nella mezza maratona delle Due Perle, a Santa Margherita Ligure: sull’impegnativo percorso sul litorale genovese ha vinto in 1h03:26, crono significativo anche per il margine sul secondo classificato, un atleta di prima fascia come Ruggero Pertile (nell’occasione arrivato in 1h06:53). “Ruggero sarà al via anche a Treviso per un test su una distanza che potrebbe andare dai 20 ai 25 chilometri. Solo averlo in gara per me è una grande sicurezza, un punto fermo: è un maratoneta di grandissima esperienza, sempre affidabile, e da lui ho solo da imparare. Fortunatamente abbiamo un ottimo rapporto, perché spesso ci siamo allenati insieme, anche nei periodi di lavoro all’estero”. Pertile, a Zurigo settimo in maratona, è appena rientrato da uno stage in altura in Kenya e tornerà alla distanza olimpica in primavera. Prosegue il toscano: “A Treviso ho in mente un passaggio alla mezza maratona nell’ordine di 1h06. Spero che keniani e ugandesi siano con me su questi ritmi, il più possibile. Cosa mi preoccupa? Il vento, spero che non ce ne sia troppo… il freddo non mi spaventa, ma pioggia e folate potrebbero creare qualche problema. E poi tutti mi dicono al 30°, 32° chilometro arriva sempre una crisi… spero di non vivere l’avvicinarsi di quel momento con troppa ansia!”.

A Treviso troverà alla partenza il vincitore (in 2h16:32) dell’ultima edizione, l’ugandese SimonRugut Kipngetich. Il 29enne africano ha un personale di 2h14:07 sulla distanza, ottenuto nel 2009 a Leiden, ma sarà da tenere d’occhio anche il keniano Paul Tiongik, venticinquenne che nella mezza maratona vanta 1h03:00, e il ruandese Jean Baptiste Simukeka (1h02:4).

 

 

 

http://www.corsainmontagna.it/notizie/maratona-meucci-rientra-in-giappone-la-rosa-debutta-a-treviso

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