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7 consigli per affrontare senza paure il muro del maratoneta

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Temi di incappare nel muro del maratoneta? Niente paura: ecco 7 consigli dei long distance runner per scongiurare uno dei nemici più temuti in gara.

Ogni maratona ha una sua storia da raccontare ma senza dubbio tutte hanno due punti in comune: la distanza da coprire di 42 chilometri e 195 metri ed il muro che compare, inesorabile, dopo il trentesimo chilometro. Il cosiddetto “muro del maratoneta” non è una leggenda metropolitana (purtroppo) e non è dovuto ad un blocco mentale o fisico. Si verifica quando l’organismo ha bruciato tutte le riserve di carboidrati, in genere fra il 30esimo e il 35esimo chilometro. In questo frangente le gambe si fanno più pesanti, la mente è offuscata e la lucidità viene meno. Sembra che una forza esterna impedisca al runner di mantenere il ritmo impostato ed è costretto a rallentare, in un momento di smarrimento totale.

Le cause principali del muro del maratoneta

Una maratona, come ben sappiamo, non si improvvisa e per giungere al traguardo è necessario che l’organismo sia in condizioni ottimali. Le principali cause di un fallimento sono in genere una preparazione atletica inadeguata o una partenza troppo veloce. Un’accelerazione iniziale eccessiva rischia di consumare più energie del normale, di conseguenza è più probabile esaurire presto le riserve di carboidrati. Dopo che l’organismo ha consumato tutti i carboidrati inizia a utilizzare i grassi per produrre energia ed è proprio in quel momento che si incorre nel cosiddetto “muro”. Non è una leggenda nata per impaurire chi si avvicina per la prima volta ad una maratona ma piuttosto un’evenienza di cui tener conto. Vediamo alcuni consigli dei maratoneti più esperti per affrontare senza paura il muro del maratoneta.

Nervi saldi

La maratona, si sa, è un mix esplosivo di emozioni, ansia e tensione, tuttavia la parola d’ordine dev’essere lucidità e razionalità. È una gara che va affrontata in modo cosciente e non devi pretendere di trasformarti in supereroe da un giorno all’altro. Il passo deve essere cucito su misura per te, in base alla preparazione che hai svolto i mesi precedenti. Non improvvisare. In genere un neofita della maratona dovrebbe, teoricamente, chiudere la sua prima gara con uno split negativo, ossia correre la prima metà della gara più lentamente rispetto alla seconda.

Frasi motivazionali

Utilizzare dei “mantra” da ripetere durante la competizione aiuta a superare i momenti più difficili. La maratona, infatti, si corre anche con la testa e con il cuore ed è incredibile quanto si possa andare lontano con la forza di volontà e le energie positive. Molti atleti hanno l’abitudine di dedicare ogni chilometro percorso ad un proprio caro: il pensiero di chi ci ha sostenuto durante i mesi di duro allenamento può dare molta forza e motivazione per andare avanti.

Parla con gli altri atleti

Parlare con gli altri maratoneti e farsi forza l’un l’altro è un ottimo modo per oltrepassare il momento di difficoltà rappresentato dal muro. In fondo lo sport è anche questo: condividere delle importanti esperienze di vita e far tesoro di qualunque momento, bello o brutto, poiché è questo che ci rende atleti migliori.

Puoi anche rallentare

42 chilometri e 195 metri non sono poco, e specie se si è alla prima maratona, non è d’obbligo correre ininterrottamente. Se si rallenta il passo di corsa o si cammina per un po’, specie se le forze vengono meno, non succede nulla di male.

Fai due colazioni

Si tratta di un trucco molto in voga fra i podisti di Oltreoceano e serve a scongiurare il tanto temuto muro. La prima colazione si fa al risveglio (in genere 4-5 ore prima dello start) e la seconda quando si entra in griglia.

Sfrutta le stazioni di rifornimento

Mai trascurare o disdegnare gli stand di rifornimento che troverai lungo la strada. Bevande e carbogel permettono al tuo organismo di assumere nuove energie e rimanere idratato per tutta la durata della maratona.

Sorridi sempre

Non scoraggiarti! Mantenere il sorriso sulle labbra serve per due ragioni: una per viverti la maratona al meglio, l’altra è un trucco tecnico e serve per rilassare la muscolatura.

E adesso, temi ancora il muro del maratoneta?

Il Team di RunningMania

 

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