Situazione non rosea quella di Alex Schwazer: il Coni ha deciso di convocarlo ad una nuova udienza e se dovesse essere colpevole dei nuovi capi d’accusa, l’atleta rischierebbe un minimo di altri due anni di squalifica dalle competizioni.
Sono passati oltre due anni da quell’agosto che, ancora oggi, segna profondamente la carriera sportiva del maratoneta italiano Alex Schwazer: nell’agosto del 2012 infatti fu sospeso poiché risultò positivo ad un test di antidoping, che gli fece saltare le Olimpiadi del 2012.
Da quel giorno in poi, solo conseguenze poco piacevoli, visto che la Ferrero decise di rescindere il contratto pubblicitario con lui, ed il Comando dei Carabinieri di Bologna accolse, senza obbiettare, la sua richiesta di dimissioni, congedandolo dal servizio.
Il Coni inoltre decise di squalificarlo da ogni competizione atletica per tre anni, permettendogli dunque di poter partecipare alle competizioni solo nel 2016.
Nel corso delle ultime ore però, il nome di Schwazer è tornato sulle prime pagine dei giornali, e questo poiché la Procura del Coni, che si occupa dei casi di violazione della normativa antidoping, ha deciso di riaprire il caso, e di convocarlo in udienza il quattordici novembre prossimo.
La posizione dell’atleta italiano purtroppo non è migliorata, ma si è addirittura aggravata: questo poiché, col suo comportamento, ha infranto due articoli del codice Wada, rifiutandosi di sottoporsi ad ulteriori test e cercando di manomettere la strumentazione per i suddetti test.
Nel caso in cui Schwazer dovesse essere colpevole, gli anni di squalifica aumenteranno: l’ex atleta infatti rischia di dover scontare dai due ai quattro anni di squalifica, che si sommerebbero a quelli precedentemente attribuitigli nello scorso processo.
