L’atletica italiana è in lutto per la morte di Annarita Sidoti, marciatrice siciliana che si è arresa a soli 45 anni ad un tumore al cervello. La piccola atleta italiana era stata campionessa mondiale nel 1997 ed europea l’anno dopo, e per molti anni ha portato alto il vessillo tricolore nel mondo. Il tumore si era manifestato nel 2009, e Annarita Sidoti ha combattuto a lungo contro la malattia, rafforzando la sua immagine di lottatrice coraggiosa che già aveva quando si esibiva in gara, la più piccola tra tutte le concorrenti. La Sidoti era mamma di tre ragazzi, Federico, Edodardo ed Alberto, ed aveva anche fatto attività politica, come assessore allo sport nel suo comune. La marciatrice di Gioiosa Marea ha fatto parte 47 volte della squadra azzurra in varie manifestazioni e la sua specialità preferita era la distanza dei 10 chilometri, anche se ha ottenuto buoni risultati anche sulla distanza doppia. Il primo titolo europeo è stato conquistato a 21 anni, a Spalato, nel 1990 e bissato a distanza di 8 anni nell’edizione 1998 di Budapest. Solo un anno prima la Sidoti si era laureata anche campionessa del mondo, ad Atene, sempre sulla sua distanza preferita. Le sono mancati solo gli ori olimpici, ma anche in questa manifestazione, alla quale ha partecipato tre volte, si è sempre distinta fra le migliori. Annarita Sidoti ha fatto parte di un grande gruppo di marciatrici, tra cui Erika Alfridi ed Elisabetta Perrone, un gruppo che ha dato tante soddisfazioni all’atletica italiana. Ha vinto anche 10 titoli italiani, e dopo essere stata colpita dalla malattia, si è dimostrata un esempio anche di vita per le compagne, accettando di parlarne anche in pubblico, ed ospitandole spesso nella sua casa.
Il team di RunningMania