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Abbigliamento a compressione: migliora le prestazioni del runner?

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Nato per i triatleti, l’abbigliamento a compressione sta riscontrando sempre maggiore successo nel mondo dei runner; indossarlo è realmente vantaggioso?

Dal triathlon al ciclismo, fino a giungere al podismo, l’attenzione ottenuta negli ultimi anni dal materiale a compressione è aumentata costantemente. Questo ha portato le aziende produttrici di articoli sportivi a moltiplicare gli sforzi al fine di offrire capi comodi e in grado di migliorare le prestazioni sportive. Non solo i professionisti, ma anche numerosi amatori hanno scelto di allenarsi indossando abiti tecnici caratterizzati da apposite zone di compressione muscolare. In base alle indicazioni fornite da produttori e distributori, un runner beneficerebbe di migliori sensazioni in allenamento o in gara. Inoltre, tale abbigliamento riuscirebbe a velocizzare i tempi di recupero.

Prima di poter dare un giudizio sulla reale efficacia del materiale a compressione occorre fare riferimento alle caratteristiche in grado di apportare i benefici appena indicati. Il tessuto di calzini, pantaloncini, magliette e booster, andando a comprimere le fibre muscolari in modo diverso a seconda della zona interessata, renderebbe la circolazione del sangue più efficace. Questo, a sua volta, porterebbe ad una maggiore ossigenazione dei tessuti. In pratica, l’effetto sarebbe quello di un massaggio costante. Il fatto che un indumento a compressione sia molto aderente al corpo avrebbe effetti positivi sulla propriocezione. Al termine della prestazione, il massaggio aumenterebbe il flusso del sangue, permettendo all’atleta, o al semplice appassionato, di recuperare dagli sforzi compiuti in un tempo decisamente minore.

Abbigliamento aderente non significa mancanza di traspirazione. L’attenta selezione dei filati in questa tipologia di capi, e l’elevato livello tecnologico raggiunto nella fase di lavorazione, finiscono per favorire la traspirazione stessa e, al contempo, evitano che il sudore porti il corpo ad emanare cattivi odori. Chi acquista un capo usato deve tenere conto che, perché quest’ultimo possa mantenere inalterate le sue caratteristiche nel tempo e, di conseguenza, le performance attese, il lavaggio dovrebbe sempre essere eseguito a mano, rigorosamente in acqua fredda e senza aggiungere additivi. Queste indicazioni non andrebbero a ripercuotersi sulle fibre, mantenendone intatte le qualità.

In base ai pareri rilasciati da chi ha avuto modo di provare uno o più capi a compressione durante allenamenti o corse, sembra che un miglioramento nelle prestazioni sia effettivamente percepibile. Questo è vero soprattutto a livello muscolare; i problemi a livello muscolare, infatti, apparirebbero con minore frequenza. Il muscolo, grazie alla compressione graduata, limita le microlesioni alle fibre, e una minore sensazione di gonfiore nei muscoli una volta conclusa l’attività sportiva.
Le qualità di tale abbigliamento vengono apprezzate maggiormente da chi è solito affrontare lunghe distanze, soprattutto la maratona. Il minore affaticamento muscolare, durante i 42 km, permette di spingere ad andature più elevate provando meno fatica. Ovviamente, per essere certi di godere al meglio delle caratteristiche dei capi è importante scegliere con grande attenzione la taglia giusta, che possa garantire una compressione ottimale, a sua volta essenziale per mantenere una buona postura.

 

 

Il Team di RunningMania