La flessibilità della scarpa è la proprietà di piegarsi prima dell’ultima fase di spinta.
Se usate una scarpa flessibile noterete che a fine spinta si piega naturalmente per seguire senza resistenze il piede che spinge e si pone in posizione verticale. In questa fase l’impressione deve essere quella di “non sentire la scarpa”; scarpe poco flessibili danno invece l’impressione di ostacolare il piegamento dell’arco sulla punta dei piedi. Un altro buon test è la facilità di piegare la parte anteriore della scarpa semplicemente con le mani.
Diciamo subito che la penalizzazione è massima per soggetti leggeri. Infatti in soggetti pesanti l’azione del peso corporeo tende naturalmente a piegare la scarpa, facilitando l’azione meccanica del piede. Se per un atleta di 80 kg una scarpa poco flessibile può far perdere al massimo 1″/km in una gara di 3000 m, per un soggetto molto leggero tale perdita può arrivare anche a 3-4″/km.
Da ultimo, la penalizzazione è anche sensibile in soggetti in cui eventuali fastidi cronici si manifestano nel momento della spinta del piede.