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Consigli per gli acquisti – Scarpe!

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Partiamo dalle banalità: non è possibile consigliare la scarpa ideale.
Innanzitutto perché dipende dall’uso che ne farai e poi per il fatto che – dato che ciascuno ha i piedi diversi dagli altri – una scarpa perfetta per un runner può essere un disastro per gli altri. Quindi, se un amico ti dice: “devi assolutamente comprare quelle scarpe, per me sono perfette!”, prendilo come un consiglio e non come l’undicesimo comandamento.
Ma da qualche parte bisogna pur iniziare, ecco perché abbiamo voluto raccogliere in una “Guida all’Acquisto” i 20 modelli che sono da tenere in considerazione quando vuoi comprare le tue scarpe nuove fiammanti.
Venti modelli che abbiamo diviso in 4 categorie in base all’utilizzo che ne farai:
1. Minimal / Natural / Barefoot
2. Gara / Allenamento veloce
3. Allenamento
4. Offroad
Il primo consiglio, fondamentale, se hai appena iniziato a correre (e lo fai su strada) è di concentrarti esclusivamente nella categoria Allenamento. Sono le scarpe più protettive che ti aiutano ad adattarti alla corsa. Se invece sei un runner più evoluto considera seriamente la possibilità di avere più di un paio di scarpe. Certo, quelle da allenamento sono le più “multiuso” ma avere una scarpa specifica per gli allenamenti veloci oppure considerare la possibilità di passare gradualmente a una corsa più “naturale” possono essere delle alternative molto interessanti. In fondo, l’esplorazione favorisce la conoscenza e quindi la consapevolezza del proprio corpo.
Nei prossimi giorni pubblicheremo gli approfondimenti specifici per ciascuna categoria, accompagnati dalle schede scarpe che ti segnaliamo e, in alcuni casi, anche dai loro test.
Un lavoraccio, lo sappiamo, ma l’importanza della scelta della scarpa richiede parole e tempo.
Prima di iniziare è comunque necessario sapere com’è costruita una scarpa e quali caratteristiche guardare. Pronti? Via!

 

La tomaia

È la parte superiore della scarpa realizzata in tessuto. Il suo scopo è fasciare il piede e – grazie a degli elementi di supporto che possono essere aggiunti internamente, esternamente o integrati – sostenere e dare sicurezza al piede.
La parte in tessuto favorisce la traspirazione e, di conseguenza, il comfort del piede. Esistono diverse trame e materiali che rendono il piede più o meno fresco: chiediti qual è la tua “condizione di comodità” preferita. Ciò che importa è che indossandola, alla flessione, tu non senta alcuna frizione o cucitura fastidiose.
Gli elementi di supporto sono studiati appositamente per dare sostegno al piede evitandone quindi cattive posture o movimenti che portino a un eventuale infortunio ma attenzione: ciascuno è diverso, devi trovare quello che ti si addice di più.
L’allacciatura, stretta ma non eccessiva, deve darti una sensazione di totale aderenza del piede alla scarpa senza però comprimere troppo il piede: per il calore e la fatica le estremità possono gonfiarsi. All’opposto, un’allacciatura troppo “morbida” rende inutili gli elementi di supporto. Trova quella che va meglio per te.

 

L’intersuola e l’ammortizzazione

Nella maggior parte dei casi è la parte della scarpa che fornisce ammortizzazione (appoggiando sul tallone si arriva a scaricare sul piede fino a tre volte il proprio peso corporeo) e supporto all’arco plantare.
In questo caso non ci sono consigli particolari ma solo sensazioni da seguire. C’è chi preferisce scarpe morbide che ti pare quasi di correre su una nuvola e chi predilige maggiore reattività e quindi un’ammortizzazione più “secca”. Da parte nostra possiamo darti solamente tre consigli:
1. Provale,
2. Provale.
3. Provale!

 

La suola

Fornisce il contatto con il terreno e la seconda fase dell’ammortizzazione, generalmente meccanica. Devi sentirti sicuro, con una presa salda sul terreno sia con l’asciutto che con il bagnato. Si può andare dalle aggressive scarpe da offroad che si aggrappano su qualunque superficie (ma sull’asfalto sono eccessive) a scarpe con suole flessibili e quasi lisce che facilitano la rullata del piede. Pensa a dove correrai e troverai facilmente la suola più adatta a te.
Discorso differente riguarda l’ammortizzazione. Anche in questo caso, come per l’intersuola, devi affidarti alle tue sensazione e capire qual è il giusto equilibrio che ti metterà nella condizione di correre meglio e più serenamente.

 

Il drop

È il differenziale tra tacco e punta, più è ridotto e più il piede appoggerà naturalmente verso l’avampiede. Fino a qualche anno fa la maggior parte delle scarpe aveva un drop di circa 12 mm ora – grazie anche alle nuove correnti di pensiero che sostengono che un appoggio sulla parte fornisce una naturale ammortizzazione – si possono trovare scarpe da allenamento con un drop di 8 mm (davvero molto interessanti). Discorso a parte va fatto per le scarpe barefoot/natural/minimal che possono avere valori di drop fino a 0 mm.
Ricordati però che l’appoggio in avampiede va allenato gradualmente: se fino a ieri hai corso atterrando sul tallone, ti sconsigliamo di acquistare una minimal come scarpa unica da allenamento.

 

La pianta

Come dicevamo all’inizio: tutti i piedi sono diversi. C’è chi ha la pianta più larga e chi ce l’ha molto stretta. Sta’ attento a questo fattore: un piede stretto su una scarpa a pianta larga balla e perde stabilità; un piede largo su una scarpa a pianta stretta troverà fastidiose frizioni e quindi starà scomodo.

L’unico consiglio

Per acquistare una scarpa da running va’ in un negozio specializzato, troverai tanti modelli e, nella maggior parte dei casi, commessi-runner che sapranno consigliarti al meglio. Oltretutto, la maggior parte dei negozi mette a disposizione dei clienti anche dei treadmill dove provare le scarpe: approfittane, non è tempo perso.

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