Il trail running, vale a dire la corsa off-road su terreni difficili, necessita di un approccio particolare, perciò diventa indispensabile modificare il proprio stile. La tecnica, infatti, va adattata a superfici più irregolari rispetto a strada e pista, che spesso si rivelano decisamente insidiose e mettono alla prova muscoli che di norma non sono sollecitati.
Al contrario della corsa su pista o strada, che si svolge prevalentemente in piano, il trail running prevede tratti in salita ed in discesa.
La corsa in salita è ovviamente la più faticosa e risulta inoltre piuttosto difficile da affrontare per i runners che arrivano dalle corse in piano. Per correre in salita è necessario accorciare le falcate, poiché avanzare con falcate lunghe è senz’altro più difficile e scomodo. La tecnica migliore prevede anche un maggiore uso dell’avampiede, in modo tale da avere una spinta superiore. Accorciando il passo, di conseguenza, bisogna portare più in alto le ginocchia e spostare sui cuscinetti plantari il peso corporeo.
La chiave per correre nei tratti in discesa, invece, è mantenere il controllo del ritmo, poiché generalmente si è portati ad allungare la falcata; l’iper-estensione della gamba può incrementare la possibilità di infortuni. La tecnica più efficace per le fasi di discesa consiste nel mantenere in asse i piedi con il corpo e tenere il busto eretto, cercando di sollevare i piedi da terra il meno possibile.
Le braccia diventano fondamentali per dare spinta in avanti e al contempo controllare il ritmo. In salita, le braccia compiono oscillazioni veloci e brevi, mentre in discesa servono a tenere sotto controllo l’inerzia e a mantenere l’equilibrio.
Il trail running è la passione di Damiano Cunego, campione di ciclismo che da giovane praticava questa disciplina e ancora oggi la utilizza come parte della preparazione fisica per la stagione ciclistica.