Ormai è mania. Il trail running richiama mese dopo mese frotte di appassionati corridori che abbandonano la strada e le piste per mettersi alla prova lungo i sentieri. Il passaggio non è semplice, richiede tecnica e predisposizione mentale, capacità di affrontare gli imprevisti e spesso anche di orientamento. Ma la sensazione di libertà è impagabile, così come il piacere di abbandonare fredde tabelle cronometriche e cancellare la noia – motoria e visiva – causata dalla ripetitività della corsa su strada. I percorsi delle gare di trail running sono spesso molto lunghi. Ma prove come il Tor des Géants(330 km e 24 mila metri di dislivello) che si è disputato nei giorni scorsi in Valle d’Aosta, rimangono eccezionali.
I percorsi variano tra i 15 e i 60/80 chilometri, ma più ancora della distanza bisogna valutare dislivelli e fondo del terreno. Per fortuna i paesaggi alleviano la fatica e anche lo stress è limitato, come dimostrano le mille storie di amicizia nate in gara o negli ormai miticio “terzi tempi”, ovvero le feste che si svolgono dopo l’arrivo.
Un runner d’eccezione
Fra gli amanti della disciplina c’è anche Giovanni Storti (del trio Aldo Giovanni e Giacomo), tra l’altro finisher con tempi di tutto rispetto in competizioni di lunga distanza in tutto il mondo. «Credo proprio sia l’abbinamento natura e sport la chiave del successo di questa specialità che consente di mettere davvero alla prova il proprio corpo», spiega Storti. «Grazie al trail running, inoltre, ho conosciuto Paesi come Marocco, Etiopia, Brasile e Islanda che forse non avrei mai visto».
La sua “carriera” da runner off road è cominciata «grazie a un amico che già si cimentava in queste gare. Poi si inizia a fare conoscenza con persone che hanno la tua stessa passione e si rimane felicemente coinvolti».
I vantaggi fisici che derivano da questa disciplina sono molteplici: dai benefici cardiovascolari al potenziamento della muscolatura di gambe e braccia. Già, perché nel trail runningsi usano i bastoncini da trekking, preziosi per scaricare le articolazioni nelle discese ripide o per aiutare la progressione nelle salite più impegnative. I pesi che si portano nello zainetto sono inoltre sempre ridotti e non gravano sulla schiena.
I prossimi appuntamenti
– il Conerotrail che si correrà il 26 ottobre a Sirolo.