È sempre maggiore l’interesse dei runner verso l’allenamento polarizzato: scopriamo questo metodo che ha dato validi risultati a chi l’ha sperimentato
L’allenamento polarizzato nella corsa è l’ultimo argomento che divide i runner in due fazioni opposte: da una parte chi lo ritiene efficace – basandosi sui risultati che diversi atleti di alto livello hanno raggiunto grazie a questa innovativa metodologia di allenamento – e dall’altra coloro che invece non gridano affatto al miracolo e anzi lo considerano un sistema sopravvalutato.
Ma che cos’è di preciso l’allenamento polarizzato e in che modo funziona?
In sostanza, l’allenamento polarizzato è basato sulla suddivisione in tre parti dell’esercizio fisico: la percentuale maggiore è riservata ad un lavoro svolto a bassa intensità, una percentuale moderata ad intensità molto elevata e una minima parte ad alta intensità. Vista la distribuzione che prevede sedute ad altissima e alta intensità, grande importanza riveste il recupero che deve permettere al fisico di poter sostenere allenamenti così esigenti. Infatti, comprendere l’importanza del recupero per il corpo è uno dei punti fondamentali per avere grandi prestazioni in allenamento. Sono moltissimi gli atleti che consigliano di porre particolare importanza alla fase di recupero, considerata da molti come il vero e proprio punto di forza dell’allenamento polarizzato.
Per comprendere meglio come funziona questo allenamento, ci si può aiutare con numeri e percentuali: la distribuzione ideale del lavoro nell’allenamento polarizzato prevede un 70-75% di lavoro ad intensità modesta, basato su corsa a ritmi molto blandi; un 5% di lavoro sulla soglia anaerobica, ovvero sessione di corsa intensa, e infine un 15-20% nettamente superiore alla soglia anaerobica, dunque corsa molto intensa, suddividendo queste tipologie di allenamento nell’arco della settimana.
A livello indicativo, una settimana ideale incentrata sull’allenamento polarizzatoprevede al lunedì lavoro molto intenso, seguito il martedì da lavoro a ritmi blandi che consente di recuperare bene per poter affrontare il mercoledì un allenamento a ritmo medio; giovedì un’altra giornata dedicata al lavoro blando per poi effettuare il venerdì la seconda sessione settimanale di allenamento molto intenso. Il sabato tocca di nuovo al lavoro a ritmo medio e la domenica, infine, ci si concede il meritato riposo.
L’alternanza fra allenamenti a ritmo blando e a ritmo medio rende i carichi di lavoro non eccessivi, consentendo così di affrontare le sedute ad intensità molto alta senza che il fisico ne risenta eccessivamente.
Sul dibattito se questa tipologia di allenamento sia sopravvalutata o meno, lasciamo al lettore la libertà di valutarlo a seguito di almeno un paio di sedute (settimane) di allenamento polarizzato fatto bene. Ognuno potrà trarre le dovute conclusioni basandosi soltanto sui risultati raggiunti, evitando di favorire un metodo d’allenamento a scapito di un’altro solo per sentito dire.
Il team di RunningMania