Allenarsi in autunno: obiettivi e tabella di marcia

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L’autunno è una delle stagioni più belle per chi ama correre.

L’aria più fresca, decisamente meno umida rispetto all’estate, fa sì che ci si stanchi meno e si possa correre anche in orari diversi della giornata, non necessariamente all’alba e al tramonto. Non solo: le foglie cadute che scricchiolano sotto i piedi, i colori caldi e fiammeggianti tipici di questa stagione, e il vento frizzantino che agevola lo sforzo fisico sono tutti motivi validi per correre all’aperto e riprendere ad allenarsi con rinnovato slancio e costanza, soprattutto se durante la stagione estiva – come spesso accade – si è fatto poco o nulla. E infatti, indipendentemente dall’essere la stagione ideale per il runner, l’autunno presenta un grosso problema: quello di riprendere i vecchi ritmi che, complici la bella stagione, le ferie, il caldo e le vacanze, hanno inevitabilmente subito un brusco rallentamento.

Anche le prestazioni di solito sono in calo, ci si sente affaticati e a corto d’aria, decisamente meno in forma rispetto a maggio/giugno. Ciò vale tanto per i top runner, atleti professionisti, tanto per gli amatori evoluti, che praticano questo sport con tale assiduità da pretendere (giustamente) dei risultati sempre migliori. Cosa fare dunque per tornare a essere forti in autunno sui cinque e sui dieci chilometri? Il segreto di un buon allenamento sta nell’organizzazione dello stesso: la tabella di marcia, infatti, va accuratamente programmata al fine di essere costanti e soprattutto registrare immediatamente eventuali miglioramenti o cali fisici significativi. Programmare, però, significa principalmente darsi un obiettivo. Ovviamente quest’ultimo dev’essere realizzabile; una volta raggiunto, lo si deve subito sostituire con un altro.

L’adrenalina, la soddisfazione e la sferzata d’ottimismo che deriva dal raggiungimento di un obiettivo consente di affrontare con ancora più motivazione e determinazione l’obiettivo successivo, qualunque esso sia. Indipendentemente dalla propria “cilindrata”, dalle capacità personali e, appunto, dagli obiettivi, bisogna inoltre seguire un metodo, lo stesso che un allenatore professionista proporrebbe ai propri atleti. Chi non ha un allenatore su cui contare, può facilmente imparare a essere il miglior allenatore di se stesso.

Del resto, ogni persona conosce il proprio corpo meglio di chiunque altro, e meglio di altri sa fin dove può spingere per ottenere il risultato inseguito. Un consiglio sempre valido è quello di crearsi delle tabelle-programma da seguire in maniera rigorosa. Un altro suggerimento è quello di tenere un quaderno apposito per la corsa dove, come su un diario, si cercherà di annotare tutte le osservazioni più interessanti relative ai propri allenamenti. Così facendo, anche senza un allenatore ci si terrà sotto controllo e si faranno progressi anche nel breve periodo!

Il team di RunningMania

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