Ecco un problema che affligge molti podisti, sia professionisti che principianti: la velocità. O meglio, l’apparente impossibilità di migliorarla. È normale desiderare di correre sempre più veloci e superare gradualmente i propri limiti, però può succedere a tutti, prima o poi, di non riuscire più a “evolversi”. I motivi possono essere i più diversi: mentali, fisici, tecnici oppure legati ad una routine di allenamento errata. Vediamo come affrontare le varie casistiche.
Allenarsi tanto ma non riuscire ad andare più veloci
Si tratta del problema che riguarda molti runner alle prime armi, specialmente quelli che non si allenano in maniera bilanciata. A volte infatti ci si concentra maggiormente sulla resistenza con la convinzione che la velocità possa venir da sé col tempo. Le lunghe distanze però non sono sufficienti per acquisire anche rapidità; è necessario infatti allenare la potenza muscolare e la capacità delle fibre muscolari a contrarsi più velocemente. Com’è possibile allora? Eseguendo allenamenti di qualità come allunghi, ripetute, progressivi e fartlek. L’effetto comune di queste tecniche d’allenamento è quello appunto di aumentare la velocità.
Provare ad aumentare il ritmo ma rimanere senza fiato
In questo caso possono esservi varie cause: poco allenamento, mancanza di potenza muscolare, un’alimentazione inadeguata e, non ultima, la postura errata che non consente al diaframma una respirazione corretta. Il problema può essere risolto dedicando 7 minuti ogni giorno ad esercizi di core stability, che potenziano i muscoli del tronco e aiutano nella postura, consentendo un’efficienza respiratoria maggiore. Un addome più stabile inoltre consente agli arti inferiori e superiori di muoversi in maniera più sicura, coordinata e precisa. Sono tutti fattori che influiscono inevitabilmente sulla velocità durante la corsa.
Allungare le falcate ma sentire molto di più la fatica
L’errore più comune per un runner, ma che può essere corretto facilmente. Quando si allungano le falcate il piede tende ad atterrare più in avanti rispetto al nostro baricentro, funzionando da “freno” anziché da “leva” per spingerci in avanti più velocemente. Meglio quindi concentrarsi più sulla frequenza che sull’ampiezza dei passi di corsa, in moda da farla divenire più efficiente ed evitare un inutile dispendio energetico. Ai fini di una maggior velocità è importante altresì la postura: meglio osservarsi durante la corsa e capire cosa non va nell’assetto. Le spalle devono essere aperte e rilassate, in modo da far lavorare bene il diaframma; il capo diritto, il tronco leggermente inclinato in avanti e le braccia devono equilibrare il movimento delle gambe.
Avere un “blocco” mentale
A volte pensare di non riuscire a correre più veloce diventa quasi un limite mentale insormontabile. È vero che la velocità è più difficile da allenare ed acquisire rispetto alla resistenza: da una parte per la complessità e la diversità degli allenamenti; dall’altra perché spesso la maggior parte dei runner principianti quando esce per la sua sessione di corsa quotidiana non ha in mano un programma specifico, orientato sulla velocità. In casi come questo, per “convincersi” che si può dare ancora di più occorre magari abbandonare quei programmi che prevedono gare a lunga distanza e concentrarsi di più sulla preparazione dei 500 o dei 1000 m piani, puntando appunto su lavori di qualità che migliorino la velocità.
Il Team di RunningMania