Defaticamento: quando serve?

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Ecco quando il defaticamento risulta essere essenziale, e quando invece questo deve essere assolutamente evitato, poiché si complicherebbe la situazione.

Il defaticamento spesso viene effettuato per evitare che l’acido lattico ed i dolori possano colpire il corpo di un atleta, ma spesso questa pratica viene effettuata anche quando l’atleta non ne ha bisogno.
Quando questo accade, il corpo di un atleta potrebbe subire il doppio dei potenziali danni, ovvero la fatica sarà maggiore.
Il defaticamento, per quanto possa essere utile, deve essere evitato nel momento in cui si hanno sessioni di allenamento o gare ravvicinate, ed allo stesso tempo è da evitare se l’allenamento è stato sufficientemente intenso.
Il defaticamento invece è necessario nel caso opposto, quando ad esempio si affrontano percorsi leggeri di breve durata, come ad esempio rettilinei da sette chilometri.
Allo stesso tempo, quando si affrontano salite, il defaticamento risulta essere essenziale, in quanto esso evita una vasta serie di problemi.
Col defaticamento in questo caso si evita uno sbalzo dei battiti cardiaci, ovvero l’atleta non passerà dalla fase di sforzo a quella di calma in maniera rapida, che potrebbe comportare diversi problemi al fisico dell’atleta stesso.
Il miglior defaticamento possibile si ottiene con una leggera corsa di circa dieci minuti, ed è importante che questo venga effettuato dopo due o al massimo tre minuti dal termine della gara o dell’allenamento.
Moltissimi atleti effettuano il defaticamento in queste condizioni, ed è per questo che Paolo Gallo e Lorenzo Trincheri riescono sempre ad evitare degli infortuni.

Il team di RunningMania

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