Nei decenni passati il riscaldamento prima di una gara è stato al centro di una sorta di battaglia culturale, che aveva l’obiettivo di sottolinearne l’importanza non soltanto ai fini della prestazione, ma anche per la salute del fisico dell’atleta.
Gran parte dei runners ormai sanno bene che il riscaldamento è fondamentale, eppure ci sono ancora atleti che tendono a sottovalutarlo o non comprendono appieno i benefici che possono trarre riscaldando i muscoli con cura prima di una gara.
Effettuando un buon riscaldamento prima di affrontare una competizione, si può ridurre il rilascio di acido lattico da parte dei muscoli e ottenere un incremento dell’ossigeno che viene estratto dal flusso sanguigno, a tutto vantaggio della prestazione. Il riscaldamento si rivela utile per sentire meno la fatica durante lo sforzo e anche per andare più forte, poiché aumenta l’impiego di acidi grassi rispetto al glicogeno muscolare e ciò significa una maggiore produzione di energia. In questo modo migliora il metabolismo a livello aerobico e si è in grado di sviluppare maggiore potenza. L’importanza dell’allenamento pre-gara può essere misurata prendendo in esame alcuni parametri, nello specifico il consumo massimo di ossigeno, la frequenza cardiaca e la percentuale di acido lattico che viene prodotto. È sufficiente un quarto d’ora di riscaldamento con corsa a ritmo blando per aumentare la temperatura dei muscoli di più di 3 gradi; ciò significa incrementare sino a quattro volte il consumo massimo di ossigeno, riducendo a parità di sforzo il consumo di ossigeno dal sangue e il rilascio di acido lattico. Fra gli effetti di un valido riscaldamento, inoltre, abbiamo una maggiore mobilità e flessibilità a livello articolare. Per poter ottenere questi benefici, la temperatura dei muscoli deve aumentare di almeno 2 gradi, ecco perché risulta fondamentale un riscaldamento accurato che duri dai 15 ai 30 minuti.
Il team di BreakNotizie