Lo sport agonistico porta con sè anche questioni prettamente psicologiche, prima tra tutte la competizione da gara.
Quando ci si allena duramente, si mette da parte il proprio tempo libero e si segue con fervore la propria passione, è assolutamente sano desiderare di avere risultati eccellenti e di vincere una competizione. Tuttavia, questo desiderio non deve prendere il sopravvento, perché rischierebbe di far vivere male la gara. Come fare per trovare un equilibrio? Il primo consiglio è quello di credere in se stessi, indipendentemente dal risultato. Una gara non preclude la bravura di un atleta. La sconfitta deve essere una molla per invogliare a migliorarsi ancora di più e a superare i propri limiti. La competizione eccessiva porta stress, compromettendo la prestazione.
L’atleta deve imparare a rilassarsi prima della competizione e pensare esclusivamente a dare un buon risultato. E’ consigliabile focalizzare l’attenzione non tanto sull’esito della gara, ma sulla prestazione stessa. In questo modo, si migliorerà notevolmente la concentrazione. La competizione da gara è molto comune anche tra gli atleti famosi. La nuotatrice Francesca Pellegrini ha dovuto rinunciare per un periodo alle gare, in quanto l’ansia da prestazione si era trasformata in veri e propri attacchi di panico, che le impedivano di gareggiare. La Pellegrini ha però superato questo momento difficile, imparando a conoscere i suoi limiti e i suoi punti di forza. Grazie a un approfondito lavoro su se stessa e sulle proprie emozioni, ora è tornata a far sognare i suoi fans. Tenere sotto controllo la competizione in gara è quindi possibile, basta volerlo e concepire lo sport come una passione e non come una gara ad ostacoli.
Il team di RunningMania