Il riscaldamento è così importante da poter concretamente influenzare l’esito della prestazione stessa, per questo motivo è da calibrare sulla base di diversi aspetti.
La prima regola di ogni sportivo, indipendentemente dal tipo di disciplina svolta, è quella di effettuare una buona sessione di riscaldamento prima di iniziare l’attività sportiva.
Il riscaldamento è indispensabile perché permette alle reazioni metaboliche di attivarsi. In alcuni sport come la corsa stimola la formazione di emoglobina, “riscalda” i muscoli evitando che si possano creare piccoli strappi, contratture o crampi, e infine lubrifica le articolazioni e favorisce l’irrorazione sanguigna. Si tratta di un must dell’allenamento, tuttavia il riscaldamento non è uguale per tutti. La fase di stretching varia non solo da sport a sport, ma da persona a persona, a seconda della propria impostazione fisica, dell’età, del livello di preparazione, del clima.
Come impostare il proprio riscaldamento
Innanzitutto, bisogna tenere presente il tipo di attività sportiva che si svolge. Per esempio, il runner imposterà una sessione iniziale basata soprattutto sullo stretching degli arti inferiori, anche se non disdegnerà di coinvolgere anche tronco e braccia. Il riscaldamento cambia anche a seconda dell’atleta. Un atleta esperto e prestante si dedicherà ad una fase di stretching molto più intensa; un atleta alle prime armi si accontenterà invece di un riscaldamento di base. Se il runner deve correre i 100 metri, il riscaldamento sarà molto più intenso poiché la prestazione sportiva richiede un coinvolgimento immediato e potente di tutti i muscoli delle gambe.
Il riscaldamento cambia anche a seconda dell’età del soggetto. Un atleta più avanti con l’età avrà bisogno di un periodo di tempo maggiore per attivare al meglio la muscolatura e le articolazioni. Non dimentichiamo inoltre il clima, che è un fattore molto importante per determinare le tempistiche del riscaldamento. Se fa caldo, la fase preparatoria sarà molto più veloce (anche per non ridurre di troppo i sali minerali); a basse temperature si impiegherà più tempo e i muscoli dovranno essere tenuti al caldo, per evitare traumi.
Ad ognuno il suo
Ecco quindi che la fase preparatoria alla prestazione sportiva, che è così importante da poter concretamente influenzare l’esito della prestazione stessa, è da calibrare sulla base di diversi aspetti. Insomma, ci sono tanti tipi di riscaldamento: a ciascuno il suo.
Il Team di RunningMania
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