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Ascoltare le ginocchia

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Non solo durante, ma anche dopo l’allenamento, il runner deve saper ascoltare gli stimoli che le ginocchia inviano per evitare l’insorgenza di infortuni e alcune patologie.

Tra le articolazioni degli arti inferiori, le ginocchia sono certamente quelle più sottoposte a sforzi a causa dei carichi a cui devono fare fronte: questo vale per le attività di tutti i giorni e, a maggior ragione, anche per il running, dato che nella pratica sportiva la frequenza di tali sollecitazioni è molto più elevata. Per questo motivo, è importante che i runners imparino ad ascoltare i segnali che le ginocchia inviano durante il training ma anche nelle fasi immediatamente successive. Dunque, per evitare degli infortuni che potrebbero limitare gli allenamenti, è basilare interpretare correttamente questi stimoli: esaminiamone di seguito alcuni.

Il dolore nella flessione e nell’appoggio

A coloro che corrono capita a volte di sperimentare una certa difficoltà nel flettere il ginocchio, come pure nell’estenderlo completamente: in genere, questo è il sintomo di una patologia che, col tempo, potrebbe anche richiedere l’intervento di un ortopedico. Infatti, è probabile che l’articolazione sia interessata da un’infiammazione ai legamenti: ad ogni modo, la varietà di problematiche legate a questo sintomo suggerisce di effettuare degli esami clinici per stabilire l’approccio terapeutico più idoneo. Un altro campanello d’allarme da non sottovalutare è la tipica sensazione di dolore al ginocchio durante l’appoggio del piede, specie dopo essere stati seduti o ad un’ora di distanza dall’allenamento: secondo gli esperti, questo è il segnale di un principio di sofferenza alla cartilagine dell’articolazione.

L’instabilità nell’appoggio e i gonfiori

Come insegnano i runners più esperti, la maggior parte dei fastidi al ginocchio è causata dalla corsa su terreni accidentati o estremamente irregolari: se reiterate, queste situazioni inficiano la stabilità del ginocchio nella fase di appoggio e determinano anche una flessione innaturale dell’articolazione stessa o un suo cedimento improvviso. Anche in questo caso, la diretta conseguenza della sensazione di instabilità è una graduale usura del tessuto cartilagineo che, di solito, si manifesta con lesioni particolarmente dolorose. Inoltre, chi pratica running dovrebbe riconoscere la natura del gonfiore al ginocchio al termine dell’attività fisica. In generale, la lubrificazione garantita dalle cellule sinoviali dell’articolazione è un meccanismo di difesa: tuttavia, in seguito ad eventi traumatici (contusioni o distorsioni), un eccesso di liquido sinoviale può ridurre la mobilità del ginocchio che tende quindi a gonfiarsi.

 

I dolori alla rotula e nelle zone esterne

Un’attenzione particolare va prestata anche ai fastidi che riguardano la zona anteriore e quella esterna delle ginocchia. Nel primo caso, l’origine del dolore va ricercata in un’infiammazione del polo inferiore della rotula che all’inizio limita gli allenamenti, ma può anche diventare cronica e costringere a sospendere l’attività fisica. Infine, un dolore localizzato nella zona esterna, avvertito dopo circa venti minuti di corsa, è uno dei sintomi della sindrome della bandelletta ileotibiale (il nastro di tessuto connettivo sulla parte esterna della coscia): conosciuta anche come ginocchio del corridore dato che ha un’elevata incidenza tra i podisti, questa sindrome fa la sua comparsa dopo alcuni anni di pratica sportiva e consiste in un’infiammazione extra-articolare che però si ripercuote anche sul ginocchio.

 

 

 

Il Team di RunningMania