Correre fa bene al cervello

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Tutti sanno che correre aiuta a mantenersi in forma e in salute, e che rappresenta il miglior alleato possibile per chi segue una dieta ipocalorica finalizzata al dimagrimento.

In pochi, invece, sono consapevoli del fatto che correre non fa bene solo al corpo, ma anche alla mente. E se i latini l’avevano intuito già secoli fa – non a caso avevano coniato il detto “mens sana in corpore sano”, ovvero “mente sana in corpo sano” – oggi la conferma arriva da uno studio scientifico di settore pubblicato sulla prestigiosa rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” e portato a termine da un gruppo di neuro-scienziati che lavorano presso l’Università di Cambridge, in Gran Bretagna. Sperimentando la propria teoria sui topi, gli scienziati hanno potuto dimostrare che chi svolge regolare attività fisica vede raddoppiarsi rispetto a chi non ne fa la quantità di nuove cellule cerebrali che si trovano nell’ippocampo. Quest’ultimo rappresenta una delle aree più importanti del cervello, che tra le altre importanti funzioni è preposta anche all’apprendimento e alla memoria. Separando le cavie in due gruppi, infatti, si è notato che le cavie del gruppo cui era stata data la possibilità di correre tutti i giorni su un’apposita ruota erano molto più attive cerebralmente rispetto alle altre, quelle che trascorrevano le loro giornate senza fare moto; riuscivano cioè a portare a termine con più prontezza i compiti richiesti e ad apprendere più velocemente quanto richiesto loro. E secondo i ricercatori di Cambridge questa correlazione tra corsa e sviluppo cerebrale non è appannaggio esclusivo dei roditori, ma anzi vale alla stessa maniera per gli uomini. Del resto, hanno affermato, non è una novità per la scienza che una costante e corretta attività fisica, unita a una dieta sana e bilanciata, costituiscano due dei principali fattori di prevenzione della demenza senile.

Il team di RunningMania

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