Chi è abituato a correre regolarmente è sicuramente conscio del fatto che la corsa permette di aumentare le difese immunitarie del proprio organismo; correre anche in condizioni difficili come, ad esempio, nelle rigide giornate invernali o sotto la pioggia non spaventa il runner.
In realtà, la possibilità di ammalarsi sussiste anche per un fisico ben preparato, ma le eventuali malattie da raffreddamento non derivano direttamente dalle gocce di pioggia, bensì dalla temperatura atmosferica; è il fatto che le gocce di pioggia sono fredde a costituire un rischio per la salute. Questo perché, attraverso i capi umidi, la pioggia bagna il corpo raffreddandolo e, quando l’acqua stessa evapora, la temperatura si abbassa ancora di più.
Ad ogni modo, trovandosi il corpo già sotto sforzo, ha la possibilità di reagire velocemente ad un abbassamento di temperatura grazie al calore prodotto dall’interno. Invece, un sedentario che, camminando per strada, si trova ad affrontare un improvviso scroscio di pioggia, rischia di più perché il suo corpo non è pronto. La cosa essenziale per un runner è non coprirsi eccessivamente, per non sudare troppo; in questo caso, infatti, si rischierebbe di far evaporare troppa acqua dall’interno del corpo, portando ad un suo raffreddamento. Nel contempo, però, è importante non rimanere bagnati al freddo; pertanto, terminata la sessione, il recupero dallo sforzo compiuto dovrà essere veloce, in modo da arrivare a cambiare l’abbigliamento impiegato per la corsa in meno di 5 minuti. Indossando abiti asciutti oppure togliendo i capi bagnati ed effettuando una doccia calda, ogni rischio di malattia da raffreddamento verrà scongiurato.
Redazione RunningMania