La cipolla e le sue conseguenze sono l’incubo di ogni runner, perché la fase della spinta può incidere negativamente sulle dita.
Qualcuno lo chiama cipolla, altri nodo. Ma cos’è, da un punto di vista scientifico, quello comunemente noto come alluce valgo? È una deformazione che si viene a creare in corrispondenza del primo metatarso, causata da un’alterazione della sua parte terminale. Quando ciò accade la testa di questa parte dello scheletro tende ad arrotondarsi per poi perdere i rapporti con la falange, che ne regola l’orientamento. Nel momento in cui inizia a “virare” verso l’esterno è perché il metatarso ha assunto la caratteristica posizione del valgismo, responsabile di quella che è una delle deformazioni più fastidiose e dolorose per l’uomo. Il rischio che l’alluce valgo insorga nei runner è altissimo, perché la corsa triplica nella sua fase dinamica il carico mediale che il primo dito del piede è costretto a sopportare.
A lungo andare, il fatto che la spinta metta a dura prova i cinque metatarsi potrebbe far sì che quello del mignolo si allarghi verso l’interno e che quello dell’alluce, invece, lo faccia verso l’esterno. Quando ciò accade si può andare incontro a diverse ipotesi: il danno articolare, al di là della semplice cipolla, può degenerare fino a determinare una lussazione causata dalla totale perdita dei rapporti tra questi due capi articolari. Il dolore non sempre è immediato. La sindrome infiammatoria tipica dell’alluce valgo raggiunge il culmine nel momento in cui la borsa sierosa che si viene a creare in corrispondenza della testa del metatarso inizia a gonfiarsi esponenzialmente. Al tempo stesso la cute si arrossa e si avverte un senso di calore localizzato. A questo punto le calzature inadeguate possono provocare un dolore molto violento e spesso insopportabile, per via della rigidità della tomaia. Il valgismo, quando insorge, condiziona negativamente anche le altre dita del piede: si crea, infatti, una sorta di affollamento centrale che determina a sua volta dei problemi d’ingombro anatomico. I metatarsi si accavallano perché non trovano più il proprio spazio d’appoggio, favorendo la comparsa di un’altra deformazione dolorosissima: il dito a martello.
L’alluce valgo si può correggere solo ed esclusivamente attraverso la chirurgia. Ripristinando i rapporti articolari ed eliminando la borsa sierosa si può intervenire sulla deformità anatomica. Un tempo si trattava di un’operazione ostica e molto dolorosa, ma le tecniche moderne hanno migliorato il decorso postoperatorio e facilitato la ripresa: già dal giorno successivo si può camminare senza problemi, a patto che lo si faccia con una scarpa speciale consigliata dal medico, mentre per ricominciare a correre occorrono all’incirca due mesi. Onde evitare di doversi fermare così a lungo, si possono osservare alcune piccole accortezze in termini di prevenzione: per evitare la deformazione dell’alluce, durante il running si possono ad esempio indossare dei plantari anatomici.
Il Team di RunningMania