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Digiunare fa male o fa bene?

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La scienza non ha ancora appurato quali siano gli effetti del digiuno terapeutico. Ma siamo certi che se anche non faccia male sia un percorso che vale la pena intraprendere?

Il fatto che il digiuno abbia giovato a qualcuno che si conosce non significa necessariamente che faccia bene a tutti. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che il fatto di non mangiare per un periodo più o meno lungo di tempo abbia delle conseguenze spesso pericolose ma anche che, talvolta, non ce ne siano affatto. Tutto dipende, perciò, dall’organismo che si appresta ad affrontare un digiuno e, soprattutto, da come s’intende metterlo in pratica. È chiaro che un digiuno parziale, detto anche alternato, abbia risvolti assai diversi da uno totale, ben più di rischioso di quanto non sia saltare un pasto al giorno. Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di una scelta i cui effetti non possono essere in alcun modo preventivati: le reazioni sono soggettive e legate al metabolismo del singolo.

Gli studi scientifici, in definitiva, non dicono molto sul digiuno, visto e considerato che gli esperimenti sinora condotti hanno riguardato solo gli animali. E per quanto simili dal punto di vista del funzionamento degli enzimi, è chiaro che le due tipologie di essere viventi abbiano un metabolismo assai diverso e che non è detto, quindi, che se l’animale sopporta bene il digiuno allora debba riuscirci anche l’uomo. Gli studi sembrano piuttosto approssimativi anche per quanto riguarda gli effetti del digiuno nel tempo. Anche in questo caso generalizzare può dare luogo a dei pericolosi misunderstanding. Per capire se l’astinenza totale o parziale dal cibo stia giovando o nuocendo all’organismo è necessario soffermarsi con molta attenzione sulle trasformazioni del corpo: bisogna capire se è comunque in forze o se, invece, tenda ad indebolirsi e se la massa muscolare diminuisca.

Bisogna tenere conto, in ogni caso, che gli effetti si manifestano nel tempo, esattamente come accade quando si segue un regime ipocalorico. Ciò significa che non ha senso cantare vittoria nel momento in cui la bilancia dà un responso positivo. Non è detto, infatti, che questo repentino dimagrimento faccia bene alla massa muscolare, a quella grassa e alla longevità, perché gli effetti del digiuno vanno valutati nel loro insieme e non singolarmente. A che serve perdere peso drasticamente se la massa grassa rimane lì dov’è nonostante il grande sacrificio? Ecco spiegato, allora, perché il digiuno non debba essere necessariamente la strada giusta per il runner che vuole raggiungere la perfezione a livello di corsa. Se ci tieni a depurarti completamente e a testare il tuo livello di resistenza rivolgiti ad un medico, che saprà dirti se sia il caso di farlo o meno.

 

 

Il Team di RunningMania