È una fra le domande più diffuse negli ambienti sportivi: il sesso prima di una competizione è sbagliato?
Molti sono convinti che l’astinenza migliori la prestazione e uno dei casi più celebri in cui tale convinzione balzò agli onori delle cronache risale a circa 25 anni fa, quando Berlusconi, da presidente del Milan, chiese ai suoi giocatori un mese di astinenza dal sesso per poter vincere la finale di Coppa dei Campioni. La replica di uno dei fuoriclasse di quella squadra, Ruud Gullit, fu memorabile: “Presidente, con le palle piene non riesco a correre“.
Nel corso degli anni, il legame fra sesso e sport è stato analizzato da numerosi studi, che hanno rivelato che concedersi un po’ di sesso prima di una competizione non è dannoso ai fini della prestazione. A livello fisiologico, una ricerca condotta dal “Clinical Journal of Sport Medicine” ha appurato che le prestazioni atletiche restano invariate fra atleti che hanno fatto sesso prima di una gara e quelli che hanno osservato una settimana di astinenza prima della competizione; dalla potenza aerobica ai tempi di reazione, passando per i livelli di testosterone e VO2max, rimane tutto immutato. Anzi, il sesso potrebbe essere utile a livello psicologico poiché serve a ridurre la tensione, vero nemico a ridosso di una competizione. In sostanza si potrebbe dire che il sesso non solo non è sbagliato prima di una gara, ma potrebbe rivelarsi addirittura benefico, naturalmente se fatto senza eccessi. Va da sé che una notte intera di sesso priva di riposo può risultare dannosa per un atleta prima di una gara, ma ad arrecare danno non è il sesso bensì il mancato riposo e le poche ore di sonno. In chiusura un’altra citazione, stavolta proveniente dal mondo del baseball americano: “Non è il sesso a tagliare le gambe ad un atleta, ma trascorrere tutta la notte sveglio cercandolo“; parola del manager dei “New York Yankees” Casey Stengel.
Il team di RunningMania