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Ginocchio del runner: quando è necessario l’acido ialuronico

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Quando si parla del c.d. “ginocchio da runner” ci si riferisce a un’infiammazione che colpisce la zona ileo-tibiale, posta nella parte alta della coscia, sulla fascia femorale.

Si tratta di una sindrome da “overuse”, generata da fattori anatomici e da altre condizioni, tipiche dello sport praticato. Nel caso del running, la sindrome da sovraccarico può manifestarsi per un eccesso di sforzo, non correttamente calibrato nel tempo, o da percorsi podistici con troppi sbalzi ritmici – come avviene, ad esempio, nei circuiti con salite e discese male alternate.

L’infiammazione ileo-tibiale si manifesta con un dolore continuo sulla parte laterale del ginocchio, in particolar modo al termine di una sessione di corsa.
La diagnosi di tale sindrome avviane con palpazione della zona dolorante, nonché della “fascia lata”, unitamente a esami diagnostici (radiografia ed ecografia), atti a scongiurare la presenza di lesioni gravi o di altre patologie.

La cura del “ginocchio da runner” consiste in un periodo di fermo (pari a circa 20 giorni) durante il quale si eseguono delle sessioni di crioterapia, ovvero delle infiltrazioni di farmaci steroidi, di anestetici e, a volte, di acido ialuronico. Ques’ultimo è un trattamento particolarmente indicato nei casi di gonoartrosi”, in presenza di “versamenti intra-articolari” o di assottigliamento cartilagineo. Le iniezioni in loco di acido ialuronico contribuiscono a rafforzare la naturale produzione di liquido sinoviale (“viscosupplementazione”), incrementando così la vascolarizzazione dei tessuti e, in particolar modo, la lubrificazione dei “giunti articolari”.

La terapia “intra-articolare” a base di acido ialuronico– alla quale si è sottoposto anche Usain Bolt – consiste, di norma, in 5 infiltrazioni, con cadenza settimanale. Nel corso del trattamento, è consentito effettuare esercizi a “fini terapeutici”, ma è sconsigliato sottoporre il ginocchio a sforzi eccessivi.

Il team di RunningMania

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