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L’utilità del cardiofrequenzimetro durante la gara

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I runner devono possedere, al loro polso, un oggetto di fondamentale importanza, ovvero il cardiofrequenzimetro: ecco le motivazioni per le quali questo semplice oggetto è divenuto essenziale durante la gara.

Uno degli oggetti che non deve mai mancare, nell’equipaggiamento che un runner deve possedere, è il cardiofrequenzimetro: ma perché questo particolare oggetto è così utile in una gara?
Esso permette agli atleti che stanno competendo di poter tenere sotto controllo lo sforzo che il cuore sta compiendo in quel preciso momento, e di conseguenza gli stessi atleti saranno in grado di stabilire come comportarsi nello svolgimento della competizione.
Ad esempio, se un atleta nota che il suo cuore è sotto sforzo, e che questo non può compiere un carico di lavoro eccessivo che va oltre quel limite, il ritmo della corsa potrebbe diminuire parecchio, in maniera tale che si possano evitare delle situazioni tutt’altro che piacevoli.
Grazie a questo particolare oggetto dunque, un runner è in grado di stabilire e scegliere, in tempi veramente brevissimi, la strategia ideale per portare al termine quella determinata gara, in maniera sicura e possibilmente vincente.


Il cardiofrequenzimetro dunque assume una grande importanza durante la gara, e permette agli atleti coinvolti in quella competizione di evitare che la situazione possa aggravarsi in un particolare momento della gara stessa.
Tutti i runners, sia quelli a livello professionistico, che quelli a livelli amatoriali dunque devono possedere un cardiofrequenzimetro al polso durante la gara, in maniera tale da poter monitorare perfettamente la situazione.
Tantissimi runners, come Anton Krupicka, Mario Vismara e Davide Cantù utilizzano questo semplice dispositivo, che col passare degli anni è divenuto d’obbligo.

Il team di RunningMania

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