L’alimentazione degli atleti, si sa, è controllata e calibrata, non solo per assicurare un corretto apporto di calorie e di valori nutrizionali, ma soprattutto per evitare fastidi che possano influenzare gli allenamenti prima e le gare poi.
Tra i vari problemi che maggiormente possono affliggere un runner c’è sicuramente il gonfiore addominale e della pancia, che può essere causato da un’alimentazione non corretta o da problemi fisici del runner stesso, quali colite, stati influenzali o, nel caso delle donne, gonfiore legato al ciclo mestruale. Naturalmente, sia tra i runner di livello medio, che di livello professionale, alla sensazione di gonfiore non sempre corrisponde realmente una pancia gonfia, visto che il fisico di questi atleti è sempre molto asciutto. Tuttavia la sensazione di fastidio può essere forte, spesso associata a crampi, per cui, se esteticamente il problema sembra non sussistere, dal punto di vista funzionale, invece, può creare rallentamenti nelle prestazioni se non addirittura impossibilità ad allenarsi.
Per questo motivo, gli atleti di livello nazionale ed internazionale, come Mo Farah o anche i maratoneti del calibro di Stefano Baldini o i keniani come i celebri Kiplagat (con lo stesso cognome ma non imparentati tra di loro), seguono delle diete molto rigide, evitando accuratamente alimenti che favoriscono la fermentazione e portano gonfiore, soprattutto prima di allenamenti importanti o gare. Perché correre con la pancia gonfia è un po’ come correre con un dolore muscolare: si può sopportare, ma sicuramente non permette di correre al meglio.
Il team di RunningMania