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Periostite tibiale: che cos’è e come si cura

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Fra le diverse forme di periostite, quella tibiale è la più comune e diffusa. Si tratta di un’infiammazione frequente fra i runner: vediamo come curarla

Il periostio è la membrana che riveste tutte le ossa del nostro corpo lasciando scoperte solo le aree articolari e quelle di intersezione con i tendini. La periostite è un’infiammazione che colpisce tale membrana e può verificarsi in qualunque osso del corpo; la periostite tibiale riguarda la tibia ed è piuttosto frequente fra i runner proprio per il tipo di attività svolta. Quando è localizzata nella tibia, la periostite può essere chiamata anche sindrome del muscolo soleo, sindrome mediale della tibia e sindrome del muscolo tibiale posteriore, per via delle varie parti coinvolte nel processo infiammatorio.

Le forme in cui la periostite tibiale si può presentare sono due, acuta oppure cronica a seconda della durata dell’infiammazione. La gestione della periostite acuta è in genere più semplice poiché la patologia tende a risolversi in tempi abbastanza rapidi, in quella cronica invece il dolore è meno intenso ma l’infiammazione si protrae più a lungo. La periostite della tibia, inoltre, può essere anteriore o posteriore a seconda di dove è localizzata.

A provocarla è in genere un trauma e, in casi più rari, un processo di tipo infettivo oppure un’osteite piuttosto profonda. Per coloro che praticano la corsa, alla base della periostite può esserci il piede cavo-pronato e la patologia può manifestarsi quando si incrementa il chilometraggio o l’intensità degli allenamenti. Fra le altre cause troviamo scarpe non adatte, eccessiva corsa in discesa oppure una condizione di sovrappeso.

Il sintomo principale di questa patologia è il dolore localizzato circa 10 centimetri al di sopra della caviglia e può comparire sia mentre si svolge attività fisica che a riposo. Nella fase più acuta dell’infiammazione, è impossibile correre per via del dolore. In alcuni casi può essere presente anche del gonfiore. È indispensabile sottoporsi subito agli accertamenti del caso presso un fisioterapista o un ortopedico così da poter intervenire sul problema nella maniera efficace ed evitare che l’infiammazione diventi cronica.

È necessario innanzitutto un periodo di riposo di circa un mese e sottoporsi nel frattempo a crioterapia. In caso il disturbo permanga dopo il periodo di stop, sono caldamente consigliati esami più approfonditi (scintigrafia, risonanza magnetica nucleare) per accertare la natura del problema (a volte quella che sembra una periostite tibiale è invece una patologia differente, ad esempio sindrome del muscolo tibiale anteriore, sindrome del compartimento anteriore o ancora una frattura da stress).

Se alla base dell’infiammazione non ci sono eventi traumatici, potrebbe essere in corso un’infezione e in questo caso bisogna intervenire con farmaci antibiotici. È sconsigliato riprendere l’attività fisica prima di aver risolto del tutto il problema, e si può ricominciare a correre solo dopo aver provveduto al ripristino della muscolatura (nello specifico il muscolo tibiale anteriore).

 

 

 

Il Team di RunningMania