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Tendine d’Achille: come riconoscerlo e come prevenirlo

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Il tendine d’Achille colpisce quasi il 50% degli sportivi. Conosciamolo meglio

Quando si fa sport, a livello amatoriale ma anche agonistico, bisogna sempre porre attenzione nell’evitare di allenarsi in maniera esagerata e senza equilibrio, in quanto questo potrebbe portare più effetti negativi che non positivi al corpo.
Un esempio di problema che può insorgere in chi faccia running è la cosiddetta tendinopatia achillea, detto anche tendine d’Achille.
Vediamo di che si tratta e come tenere sotto controllo questa patologia che colpisce tantissimi sportivi.

La tendinopatia achillea, o tendine d’Achille, consiste nell’infiammazione del tendine del tricipite della sura, il più grande muscolo posteriore della gamba. Questa patologia colpisce il tendine che trasmette l’impulso per la spinta al piede, e che permette l’ammortizzazione in fase di atterraggio.
Come ci si accorge di soffrire del tendine d’Achille? Innanzitutto durante o subito dopo la corsa si prova un certo fastidio fra il termine del muscolo della gamba ed il tallone. Se si prova a pizzicare delicatamente il tendine 2-6 cm sopra il calcagno, si prova un dolore acuto, e si può anche far fatica a camminare. Se questi sintomi persistono, è probabile che soffriate di tendinopatia achillea. Non si tratta di un fenomeno da trascurare, in quanto può cronicizzarsi e diventare davvero doloroso e problematico.
La tendinopatia achillea è estremamente diffusa fra gli sportivi: si calcola che colpisca almeno il 50% di coloro che praticano sport. Alcuni iniziano a soffrirne nell’adolescenza, altri nell’età adulta: per alcuni il dolore rimane abbastanza tollerabile, per altri è insopportabile.

Possiamo sfatare qualche nozione comune ma falsa sul tendine d’Achille: innanzitutto non si tratta di una tendinite, ma di una tendinopatia, e il riposo assoluto al posto di essere d’aiuto può essere controproducente e può causare ancora più dolore di prima.
Neppure gli antinfiammatori o il ghiaccio aiutano a togliere il male, e ancora oggi non si sa quali siano le cause che provocano questo dolore.
Quali sono le cause di questa dolorosa condizione? Si ritiene che le scarpe a suola piatta, che sono prive di dislivello fra la parte posteriore e quella interiore, possano produrre un sovraccarico sul tendine e quindi causare questa condizione dolorosa.
Non sono stati invece provati i legami fra la rigidità del terreno ed il manifestarsi di questa patologia.

Prevenire è sempre meglio che curare. Per prevenire il tallone d’Achille è buona norma effettuare il potenziamento eccentrico sul tendine, vale a dire lavorare in frenata.
Esistono esercizi, da ripetere giorno sì e giorno no, che possono tenere allenato questo tendine evitando la spiacevole tendinopatia.
Evitate sforzi fuori controllo e fuori dai vostri parametri di allenamento. Così eviterete anche traumi in questa delicata ed importante zona delle vostre gambe.
Bisogna fare attenzione anche ai carichi ed al peso. In caso di insorgenza di dolore che possa far pensare al tendine d’Achille, non aspettate prima di rivolgervi al medico.
Infatti un trattamento sbagliato o addirittura assente potrebbe portare ad una cronicizzazione del problema.

 

 

Il Team di RunningMania