Non tutti lo sanno ma, quando si corre, si compie un ‘percorso’ che non è solamente spaziale ma anche, e soprattutto, mentale.
In particolar modo nelle discipline del trail running (vale a dire le specialità della corsa a piedi per i sentieri della natura: che siano lungo boschi, montagne o anche ambienti desertici è indifferente), la relazione tra prestazioni fisiche ed equilibrio interiore è strettissima. E può essere anche allenata tramite la pratica dello yoga: capiamo meglio come.
LA CONSAPEVOLEZZA E’ ENERGIA – Come spiega Tite Togni, atleta ed esperta di yoga, nel caso del trail -a differenza della corsa su strada- la comunione con la natura rende la prestazione meno ripetitiva, esaltandone la parte meditativa: restando ‘consapevoli’ di ogni passo, si entra in contatto col terreno e ci si concentra costantemente sull’azione. E, proprio grazie allo yoga, si può utilizzare al meglio la nostra energia interiore, lavorando sul corpo e, in particolare, su alcune zone particolarmente sollecitate dalla corsa.
IL RUNNING E LE ‘ASANA’ – Il running, infatti, può provocare un eccessivo irrigidimento di cosce e quadricipiti femorali: lo yoga sarà utile, in questo caso, per migliorare l’allungamento dei muscoli oltre che favorire una postura corretta. Ma, come si diceva, i benefici non sono unicamente per il fisico: anche la resa mentale ne giova, specie a livello della concentrazione e nella gestione della respirazione e dello stress da fatica. Alcune ‘asana’ (ovvero le posizioni utilizzate nello yoga) sono infatti propedeutiche al trail e rendono possibile l’agognata unione di corpo e mente: in questo modo sarà più facile trovare, all’interno di noi stessi, delle risorse che, altrimenti, non avremmo mai pensato di possedere.
Il team di RunningMania